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Platini si ritira dalla corsa alla presidenza della FIFA

L’ex-attaccante della Juventus si tira fuori dalla mischia dopo la squalifica di otto anni: “Mi dedicherò alla mia difesa”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Michel Platini rinunci alla presidenza della FIFA: il presidente della UEFA, da molti dato come il grande favorito per subentrare al lungo regno di Sepp Blatter, ha annunciato quello che, in effetti, era nell'aria già da tempo, all'indomani della maxi-squalifica di otto anni per il pagamento di due milioni di franchi svizzeri ricevuto nel 2011, e per il quale il Comitato Etico ha ritenuto "non convincente" la linea difensiva dell'ex-campione della Juventus.

"Non posso e non ho né il tempo né i mezzi per andare dagli elettori, incontrare le persone e lottare con gli altri candidati", ha ammesso Michel Platini, "Ritirandomi, faccio la scelta di dedicarmi alla mia difesa". Il numero uno dell'UEFA, dunque, accetta di farsi da parte: anche se tutto lascia credere che darà battaglia sulla squalifica di otto anni. "Contro di me un dossier in cui non si fa menzione di corruzione", ha aggiunto ancora Platini, "né di corruzione, né di falsificazione. Un dossier dove non c'è nulla", ha concluso ancora Platini, intervistato dal quotidiano francese L'Equipe.

Il favorito numero uno alla corsa per la presidenza della FIFA è Gianni Infantino, svizzero anche lui come Sepp Blatter, ed attuale segretario generale della UEFA. Gli altri nomi "caldi" sono quelli del principe giordano Ali ibn al-Husayn, dello sceicco bahreinita Salman Bin Ibrahim Al-Khalifa (già presidente della confederazione asiatica), il francese Jérôme Champagne e l'imprenditore e politico sudafricano Tokyo Sexwale. Ma non è escluso che possano presentarsi nei prossimi mesi altri nomi eccellenti: magari di ex calciatori come Figo, che già in passato era stato proposto come nome valido per il dopo-Blatter. Se ne saprà di più nelle prossime settimane: per ora la certezza è che nell'elenco dei nomi non ci sarà quello di Platini.

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