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Platini condanna Tavecchio: “Le sue frasi riprovevoli, deciderà l’Uefa”

Il presidente dell’Uefa su Tavecchio: “Abbiamo aperto un’inchiesta su colui che è stato eletto presidente della Federcalcio.”
A cura di Alessio Morra
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Michel Platini, presidente dell’Uefa, oggi è intervenuto a Roma nell’importante appuntamento del ‘Respect Diversity’, una conferenza che l’Uefa organizza nell’ambito della lotta al razzismo e delle discriminazioni nel calcio. E naturalmente ‘le Roi Michel’ ha parlato anche del presidente della FIGC Tavecchio, che mesi fa aveva parlato di calciatori che ‘mangiavano le banane’. Platini non ha avuto parole dolci per Tavecchio, che non ha voluto nemmeno nominare: “Colui che è appena stato eletto presidente della Federcalcio ha espresso frasi che hanno provocato stupore e riprovazione. Su quelle frasi la Uefa ha deciso di aprire un’inchiesta, deciderà in merito e non tocca a me pronunciarmi in questo tema.”

I problemi italiani

Il presidente dell’Uefa ha parlato anche di alcuni episodi di razzismo che ci sono stati in Italia. Platini ha voluto ricordare le lamentale di Balotelli ed ha soprattutto ricordato l’episodio del Milan che, nel gennaio 2013, in un’amichevole abbandonò il campo per le offese razziste a Boateng: “In Italia ci sono state diverse controversie sul tema razzismo. Il Milan ha abbandonato il campo durante un’amichevole per insulti razzisti a un suo giocatore, e anche Balotelli si è lamentato dei comportamenti di certi tifosi. La via è lunga e ci saranno tranelli, ostacoli ed opposizioni, ma prometto che persevererò sempre perché il calcio include, accoglie e integra. Non discrimina e perseguita, è un fattore di progresso per la società.”

“Calcio esempio di una società mista”

Platini a Roma ha ribadito l’impegno dell’Uefa contro ogni tipo di discriminazione. Secondo l’ex juventino il calcio oggi può essere un esempio di unione tra vari popoli: “Il calcio è un esempio straordinario di una società mista e delle diversità, come si può vedere da un campo di periferia a una partita di Champions. L’Europa del calcio bianco e machista è finita e, per fortuna, non tornerà. Questa è la quarta conferenza di questo tipo in undici anni, ma non pensiamo di poterci inorgoglire, perché dobbiamo essere onesti, è la constatazione di un fallimento. Il razzismo appartiene sempre al presente delle società e del calcio. La Uefa è stata la prima organizzazione di calcio internazionale a mettere all’ordine del giorno questi problemi. Il calcio, per la sua forte impronta mediatica, è un riflesso delle correnti di idee della nostra società.”

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