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Pioli: “Protti mi colpì con un calcio in testa, non capivo se ero vivo o morto”

Alla vigilia di Fiorentina-Inter, sfida contro il suo recente passato, l’allenatore torna su un drammatico episodio relativo alla sua esperienza da calciatore viola.
A cura di Marco Beltrami
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Per uno strano scherzo del destino, l'avventura di Pioli alla guida della Fiorentina è iniziata proprio conto l'Inter, la squadra da cui era stato esonerato pochi mesi prima. La sfida valida per la 1a giornata della Serie A 2017/2018 si è conclusa con il punteggio di 3-0 e nel prossimo turno, andrà in scena il replay al Franchi. Un'opportunità importante per prendersi una bella rivincita e approfittare magari del momento no dei nerazzurri. In una lunga intervista, Pioli si è raccontato alla vigilia di Fiorentina-Inter, tornando anche su un episodio drammatico, relativo ad un brutto incidente di gioco.

Fiorentina-Inter, nessuna vendetta per Pioli

In un'intervista concessa a "La Gazzetta dello Sport", Pioli è tornato sul doloroso esonero all'Inter, quando mancava poco al termine della stagione. Nessun rimpianto e soprattutto nessun sassolino nei confronti della sua ex squadra: "Un esonero ti ferisce se arriva per colpa di rapporti deteriorati, o se ti lascia dei rimpianti. Per questo mi fece più male come finì alla Lazio che all'Inter. Se ripenso all’Inter non ho rimpianti, né sassolini da togliermi: rifarei tutto allo stesso modo. So che quel crollo sembrò inspiegabile, ma in realtà non lo fu: spendemmo tanto in una rincorsa ‘folle', impossibile, e il Ko con la Samp fu lo spillo che sgonfiò all’improvviso il nostro involucro di motivazioni".

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Inter, le differenze tra Pioli e Spalletti

Cosa è cambiato da Pioli a Spalletti all'Inter? L'attuale allenatore della Fiorentina ha tracciato le differenze così: "Anche grazie a certi risultati iniziali e rinforzi, l’ambiente è diverso da allora: comunque più solido, consapevole. E Spalletti è in panchina da luglio: un conto è iniziare una costruzione chiara da subito, un conto è subentrare…".

Il retroscena su legami con l'attuale allenatore nerazzurro

E i rapporti con il suo successori sono ottimi, come confermato da un retroscena raccontato da Pioli: "Dopo Parma-­Roma 0­-4 del 2006 Spalletti mi fa: ‘Manderei Andreazzoli a vedere una settimana dei tuoi allenamenti'. A febbraio, esonerato da poco dopo un 3-­0 beccato contro la sua Roma,gli faccio: ‘Verrei a Trigoria con il mio staff'. Una settimana di chiacchierate, compreso il riesame della relazione del suo collaboratore. E’ per dire che fra allenatori magari non siamo amici, ma ci confrontiamo perché anche le nostre idee possono fare la differenza. Abbiamo la nostra importanza".

Quando Pioli rischiò la vita in campo

Chiuso il capitolo Fiorentina-Inter, Pioli si è soffermato su un brutto episodio del passato. L'ex centrocampista è tornato su un grave incidente di gioco relativo alla sua avventura da calciatore viola: "Il giorno che pensai di essere morto avevo addosso una maglia viola. Novembre '94, Fiorentina-Bari, contrasto con Protti: in rovesciata prese la mia testa pensando fosse la palla. Non mi spaventai ma mio padre fece invasione di campo e mia moglie mollò la bimba a delle amiche per correre da me. Avevo ripreso coscienza già in ambulanza, ma ricordo di essermi svegliato solo quando ero già dentro il tubo della Tac, ancora in maglietta e pantaloncini: buio, freddo, non capivo se ero vivo o morto. Urlai così forte che mi tirarono fuori, e l’esame fu rinviato al giorno dopo".

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