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Pinamonti, il bomber dell’Inter made in Italy

Dieci gol in 7 giornate del torneo Primavera, Pinamonti ha le caratteristiche del classico numero 9. E piace ai top club: dalla Juve che prova a soffiarlo ai nerazzurri, fino a Barça, Chelsea, Arsenal e Liverpool.
A cura di Fabrizio Rinelli
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L'Inter degli stranieri nel suo settore giovanile ha un diciassettenne italianissimo che segna a raffica, Si chiama Andrea Pinamonti ed è l'attuale vice-capocannoniere del Campionato Primavera. Ma i nerazzurri devono fare attenzione a non farselo sfuggire perché sulle sue tracce ci sono grandi club europei come Manchester City, Arsenal, Liverpool, Barcellona, Villarreal e anche i rivali della Juventus.

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Il talento trentino scoperto dal Chievo

Trentino di Tassullo ma nato il 19 maggio 1999 a Cles, e cresciuto calcisticamente a Denno, nella Bassa Anaunia. Andrea Pinamonti ha conosciuto il grande calcio con il Chievo Verona: la prima grande squadra ad accorgersi delle sue qualità. L'Inter, infatti, lo ha portato a Milano due anni e mezzo fa, perché prima dei Giovanissimi non sono consentiti i cambi di regione, ma ci aveva messo già le mani sopra da molto tempo, accordandosi con i clivensi. Dopo mezza stagione è stato promosso sotto età con gli Allievi Nazionali, e poi appena ha compiuto 16 anni ha firmato il suo primo contratto da professionista con il club nerazzurro, che lo ha dovuto subito blindare (scadenza 2018) perché su di lui c'erano parecchi club inglesi con intenzioni serie: Arsenal, Liverpool e Chelsea.

Conquista l'Inter e la Nazionale a suon di gol

Lo scorso anno dopo il buon inizio (7 gol in 10 gare) con gli Under 17 è stato subito aggregato alla Primavera di Stefano Vecchi con cui ha fatto vedere tutte le sue qualità mettendo a segno 7 reti (tra campionato, coppa e torneo di Viareggio). In questa stagione arriva il vero e proprio exploit. In sole 7 partite di campionato è già finito 10 volte sul tabellino dei marcatori facendo dimenticare a tutti che in fondo ha solo 17 anni.

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Ovviamente anche i selezionatori delle Nazionali giovanili azzurre si sono subito accorti del talento del ragazzo di Tassullo. Infatti, entra nel giro fin dall'Under 15, con la quale segna 4 reti in 6 apparizioni. Passa poi all'U16 (6 gol 13 gare) e continua la sua trafila con l'U17 (7 marcature in 15 presenze), adesso è già un punto fermo del nuovo ciclo dell'Under 19 di Paolo Vanoli con cui ha disputato 2 gare senza aver ancora trovato la via della rete ma, stando alle sue statistiche, siamo sicuri che questo zero durerà ancora per poco.

Punti di forza, classico numero 9 oggi merce rara

Andrea è un vero e proprio gioiello da coltivare e far crescere con tutta la pazienza e la calma possibili. Pinamonti, infatti, è merce rara in questo momento storico per la sua capacità di sfruttare la sua fisicità e il suo imprevedibile estro. Parliamo di un classico numero 9 molto abile nel ruolo di centravanti-boa, nelle sponde a favore dei compagni e nel fraseggio. Dotato di un tiro potente e preciso e di una eccezionale tecnica di base che, specie per alcune movenze, lo avvicinano a bomber come Ibrahimovic o il romanista Edin Dzeko.

Punti di debolezza, ancora poco cinico in zona gol

Al ragazzo, appena 17enne, manca forse un pizzico di cattiveria sotto porta che non gli permette di essere ancora più decisivo. Talvolta inoltre, appare ancora troppo lento sul breve con i marcatori spesso in grado di contrastarlo efficacemente. Piccoli difetti che il talento nerazzurro saprà limare nel corso degli anni in modo da diventare un attaccante completo sotto tutti i punti di vista, il tempo c’è, il futuro è suo.

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Tennista mancato per un soffio

Da piccolo, Andrea Pinamonti, oltre al calcio giocato, amava anche un altro sport: il tennis. Era praticamente una passione singolare che nutriva contemporaneamente al gioco del calcio. Si recava agli allenamenti come un vero tennista e sembrava davvero pronto a spiccare il grande salto in un mondo del tutto diverso dal calcio. Un gioco singolo che avrebbe contato solo sulla sua determinazione. Il suo personale allenatore di tennis infatti, pare avesse messo gli occhi proprio addosso ad Andrea Pinamonti, definendolo un predestinato per questo sport e che avrebbe avuto sicuramente un futuro, semplicemente stringendo una racchetta fra le mani. Lui però, dovette fare una scelta. Giocare da solo non gli piaceva molto e, nonostante avesse dichiarato più volte di non sentire la pressione, ha preferito scegliere un gioco di squadra come il calcio. E, a giudicare dalla scelta, al momento, sembra essere davvero quella giusta.

"Ha forza fisica e sa giocare anche lontano dalla porta"

La settimana scorsa lo abbiamo visto sulla panchina dell’Inter in sostituzione dell’esonerato De Boer e in attesa del nuovo tecnico, Stefano Pioli. Lui è invece Stefano Vecchi che, tornato ad allenare la squadra Primavera nerazzurra, non ha potuto che parlare di questo giovane attaccante che sta facendo letteralmente innamorare la società interista che a questo punto si aspetta ancora tanto dalla sua rapidissima crescita nel vivaio interista. "Pinamonti è un giocatore di prospettive importanti su cui l’Inter gioca tantissimo. E’ un Allievo che gioca in Primavera – continua Vecchi – bravo e anche fortunato a trovarsi in alcune situazioni a lui favorevoli, un pregio da vero bomber.  E’ fortissimo, quello è il segreto, sa muoversi, giocare lontano dalla porta, ha forza fisica e tante qualità. Io credo tanto nelle gerarchie, credo sia giusto privilegiare loro e quando l’ho utilizzato ha sempre risposto alla grande e credo che farà parte dell’Inter del futuro".

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