Piatek, quale futuro al Milan? Il papà: “Vuole portare in Champions i rossoneri poi si vedrà”
Quale sarà il futuro di Krysztof Piatek? I tifosi del Milan possono stare tranquilli, almeno per ora. Il papà del bomber polacco arrivato a gennaio per sostituire Gonzalo Higuain ha fatto il punto di mercato sul Pistolero. Quest'ultimo, che con i suoi gol ha letteralmente trascinato la formazione di Gattuso cancellando il ricordo del suo predecessore argentino, è intenzionato a restare nel capoluogo lombardo almeno fino al 2023 con la volontà di guidare l'attacco rossonero anche in Champions. Attenzione però a quello che potrà accadere dopo.
Piatek, il punto di papà Wladilsaw sul futuro al Milan del Pistolero
Wladislaw Piatek papà del centravanti polacco è intervenuto ai microfoni di Sportweek. Un'occasione per parlare delle volontà del suo rampollo, finito grazie ai suoi gol, nel mirino di numerosi top club. Il Pistolero per il momento non sembra intenzionato a separarsi dalla società rossonera a cui è legato da un contratto fino al 2023. L'obiettivo è quello di portare la formazione in Champions, con la speranza di giocare in un Milan sempre più competitivo. Il padre di Piatek infatti lancia anche un messaggio ai rossoneri: "Vuole portare la squadra in Champions poi, alla scadenza del contratto nel 2023, si vedrà. Vede il cambiamento come indispensabile per il processo di crescita. Ma se il Milan saprà stargli al passo, crescendo insieme a lui, diventa impossibile dire se e quando le strade si divideranno".
Perché Piatek è esploso non in età giovanissima
Il Milan dunque è avvertito. D'altronde il centravanti polacco è uno molto quadrato e con le idee chiarissime. Il papà racconta un retroscena relativo ai tempi del Cracovia: "Una volta, in allenamento al Cracovia, lo schierarono tutta la settimana con la squadra riserve. Lui non diceva niente. Alla domenica lo misero in campo a sorpresa: il Cracovia vinse 2-1 con una sua doppietta". Uno dei punti di forza dell'ex Genoa è quello di essere arrivato ad altissimi livelli non in età giovanissima: "Gli ha fatto bene evitare il salto in una grande quando era troppo giovane. In questo modo ha sempre potuto giocare. Viceversa, avrebbe probabilmente fatto panchina, arrestando la sua crescita".