Petrachi: “Per Mancini troppi stranieri in Serie A? La sua Inter non aveva italiani”
Roberto Mancini ha chiesto "coraggio" ai club di Serie A. Il coraggio di puntare sui giovani talenti italiani favorendo così il lavoro della Nazionale. Coraggio che sicuramente non manca al ds del Torino Gianluca Petrachi che ha risposto per le rime al commissario tecnico. Il dirigente granata in sostanza ha ricordato senza troppi giri di parole che anche il Mancini allenatore dell'Inter preferiva schierare una squadra con pochi italiani, evidenziando dunque un proverbiale "parlare bene dopo aver razzolato male".

Mancini, la Nazionale e i pochi italiani in campo in Serie A
Le parole di Mancini alla vigilia degli impegni dell'Italia in Nations League contro Polonia e Portogallo hanno fatto discutere. "Mai come adesso giocano pochi calciatori italiani, è il momento più basso – ha dichiarato il Mancio – Dobbiamo quindi inventarci qualcosa: tra Under 19, 20 e 21 abbiamo giovani di qualità però devono poter giocare come accade all’estero. Serve più coraggio". Se il suo amico ed ex giocatore Javier Zanetti ha spiegato che tra il dire e il fare poi bisogna valorizzare il talento, a prescindere dalla nazionalità ("In campionato, indipendentemente dalla nazionalità, penso che debba essere premiato il talento, in sostanza gioca chi è più bravo"), il direttore sportivo del Torino Petrachi è stato molto più diretto.
Anche Mancini schierava pochi italiani all'Inter, l'attacco di Petrachi
Il dirigente granata non ha gradito le dichiarazioni di Roberto Mancini. In particolare Petrachi, ai microfoni di RMC Sport, ha fatto riferimento al passato dell'attuale ct, tirando in ballo la sua esperienza sulla panchina dell'Inter: "Con lui all'Inter non giocava neanche un italiano, poteva pensarci prima. Dovremmo ricordarci cosa è successo in passato". Inutile sottolineare dunque che per l'ex calciatore e attuale uomo mercato del club del capoluogo piemontese le parole del selezionatore della Nazionale siano in un certo senso ipocrite.
Le critiche del ds del Torino ai vertici del calcio italiano
E non manca anche la stilettata ai vertici attuali del calcio italiano, per un cambiamento rispetto al passato che non si è concretizzato: "Il sistema è malato, vanno messe delle regole e vanno rispettate. Purtroppo è andato pian piano peggiorando. Ora ci sono troppi politici e pochi che ne sanno di calcio. Se non fai rispettare le regole, il nostro sport non avrà un bel futuro". Ecco dunque che il discorso dei pochi giovani e della gestione del calcio italiano dunque è ovviamente collegato per Petrachi che boccia l'idea delle squadre B: "Non sono convinto di questa idea, serve programmare bene e farli crescere in altri campionati competitivi. Oggi stano facendo scomparire le squadre di LegaPro perché non vengono aiutate. Bisogna aiutarle ad avere finanziamenti per far giocare chi merita e non chi gli fa guadagnare più soldi. Si vede la forma e non si guarda alla sostanza. I giovani non sono messi in condizione di fare campionati competitivi. Il sistema è totalmente sbagliato. Se i vertici non lo capiscono, sarà dura".
Petrachi soddisfatto del nuovo Torino di Mazzarri
In conclusione inevitabile una battuta sul nuovo Torino e sull'avvio di stagione della squadra di Mazzarri che dopo la sconfitta in extremis con la Roma, ha fermato l'Inter e superato la Spal: "Sono molto contento dell'approccio della squadra, Mazzarri sta dando una sua impronta, è subentrato in corsa e sta trasmettendo la sua voglia e il fatto che con il sacrificio e il sudore di ottengono i risultati. E questo è lo spirito del Torino. Spero che siamo sulla strada giusta e che si possa aprire un ciclo importante. Il mister sente la squadra totalmente sua. Con Mazzarri c'è più sinergia, ora i giovani stanno crescendo. Lì davanti bisogna creare le alchimie giuste, avere una coppia come Zaza e Belotti è tanto, non so quanti se la possono permettere".