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Pessimismo Milan: l’esclusione dalle Coppe condiziona mercato, preparazione e bilancio

La ‘minaccia’ dell’UEFA è concreta: dopo aver bocciato il settlement agreement ai rossoneri per i conti di mister Li ancora sotto esame, potrebbe scattare l’esclusione dall’Europa League. Un problema serio che ridurrebbe il budget di mercato e non permetterebbe a Gattuso di programmare per tempo la nuova stagione.
A cura di Alessio Pediglieri
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Nubi sempre più spesse sui cieli rossoneri. Si prospetta un'estate difficile per il club che è tornato sotto la lente di ingrandimento dell'UEFA proprio nei giorni in cui il suo presidente, Cerefin, ha confermato l'intenzione di stringere ancor di più i lacci del Fair Play Finanziario, non permettendo più sconti a nessuno.

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Il Milan è in una situazione più che delicata, il rischio – concreto – è di venire sanzionato per i problemi al bilancio, non avendo rispettato le richieste dell'UEFA che così ha bocciato qualsiasi piano presentato dalla dirigenza. Ciò significherebbe l'esclusione dalla prossima Europa League e, di conseguenza, gravi disagi economici.

Il settlement agreement bocciato. Il tutto è nato perché lo scorso 22 maggio la Commissione UEFA ha deciso di non concedere il settlement agreement ai rossoneri, rinviando a giudizio la società che rischia seriamente di dover rinunciare alla seconda competizione europea il prossimo anno per il regolamento in vigore sui club.

Addio Coppe. Un problema più che serio perché è oramai un anno che il Milan cerca di convincere il massimo organismo europeo del calcio senza riuscirci e ora nell'ambiente Milan c'è un pessimismo importante, tanto che l'esclusione dalle coppe continentali sta iniziando a farsi sempre più concreta complicando qualsiasi programmazione in vista della prossima stagione.

I conti di Li. A non convincere è sempre il solito argomento di fondo: i conti personali del presidente Yonghong Li, che presentano costanti zone d'ombra che non permettono all'UEFA di quantificarne la reale solidità economica. Al Milan non resta che rispondere in via trasversale, dimostrando che i conti della società sono più che chiari e trasparenti al di là degli eventuali problemi personali del patron cinese.

La difesa del Milan. Ciò, però, potrebbe anche creare una crepa evidente tra proprietà e società, inserendo altri scenari ai quali il Milan sarebbe obbligato a rivolgersi. In primis al Fondo Eliott che da sempre resta alla finestra, forte del primo prestito da 300 milioni e pronto a inserire altri soldi per avere quote del club o inserire nuovi partner al Fondo compiacenti.

Le parole di Fassone. Intanto Fassone ha comunicato che la situazione sportiva non cambierà di una virgola e i 2-3 acquisti durante la prossima sessione di mercato verranno comunque effettuati. I bilanci – ha detto l'ad rossonero – sono a posto,  e " in caso di esclusione dalle coppe ci sarebbe un budget leggermente ridotto ma nulla di preoccupante".

Il possibile ricorso al TAS. Il reale problema sarebbero i tempi che non sono quantificabili e che potrebbero costituire un problema nella gestione delle trattative e della preparazione in vista della prossima stagione. Il Milan dovrebbe inviare un ricco dossier alla UEFA all'inizio della prossima settimana per poi essere convocato e giudicato. Poi ci potrebbe essere l'eventuale ricorso al TAS di Losanna. Nel mezzo, le trattative di mercato, la preparazione estiva e capire se si giocheranno le Coppe oppure no.

Cosa accadrebbe senza il Milan in Europa. Ovviamente l'esclusione del Milan per problemi di Fair Play aprirebbe uno scenario differente in Italia e a beneficiarne sarebbe una società in particolare: la Fiorentina. Sarebbe infatti il club viola a subentrare ai rossoneri essendosi piazzato subito alle spalle del Milan in classifica.

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