10 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Perché il Parma è stato penalizzato e perché Calaiò è stato squalificato per due anni

E’ arrivato il verdetto del Tribunale Nazionale Federale sul Parma punito con 5 punti di penalizzazione da scontare nella prossima Serie A. Massima serie dunque salva per i gialloblu che paga per responsabilità oggettiva, nella vicenda dei messaggi di Calaiò agli avversari dello Spezia. Due gli anni di squalifica per il bomber. I gialloblu faranno ricorso.
A cura di Marco Beltrami
10 CONDIVISIONI

E' arrivato il tanto atteso verdetto del Tribunale Federale Nazionale sul Parma. 5 punti di penalizzazione per il club ducale da scontare nel campionato di Serie A 2018-2019, per il caso dei messaggi inviato dal bomber della squadra emiliana Emanuele Calaiò ad un suo collega dello Spezia alla vigilia della gara conclusiva del campionato di serie B decisiva per la promozione A. Mano pesante nei confronti invece del bomber punito con due anni di squalifica.

Immagine

Perché il Parma è stato penalizzato

La richiesta della Procura federale per il Parma era di due punti di penalizzazione da applicare però nella scorsa stagione. Un provvedimento che avrebbe di fatto annullato la promozione in Serie A dei ducali. Ora invece la massima serie è salva, anche se i gialloblu partiranno da meno 5 e dovranno pagare 20mila euro di ammenda. Il perché di questo provvedimento è legato a quello che è stato riconosciuto come un "tentato illecito sportivo" di Calaiò reo di aver inviato messaggi sospetti ad alcuni giocatori dello Spezia prima della partita decisiva per la conquista della A. Il Parma paga dunque per responsabilità oggettiva.

Perché Calaiò è stato squalificato di 2 anni

2 gli anni di squalifica per Emanuele Calaiò invece a fronte di una richiesta della Procura federale di 4 anni di stop. Perché il Tribunale ha deciso di punire l'esperto attaccante? La spiegazione arriva dal comunicato del TFN: "Ebbene alla luce dei principi testé enunciati, questo Tribunale ritiene provato che il Calaiò, nell’inviare all’ex compagno De Col i messaggi in questione, abbia posto in essere il tentativo di illecito previsto dall’art. 7, comma 1, CGS, irrilevante essendo che, nello specifico, a tutto voler concedere, questi possa essersi riferito unicamente alla propria incolumità fisica. E’ di tutta evidenza, invero, che anche la sollecitazione e/o l’invito ad omettere interventi di gioco sulla propria persona, ove accolta, possa ritenersi idonea, quanto meno in termini di tentativo, ad alterare l’andamento e/o lo svolgimento della gara” 

Il Parma farà ricorso

Nonostante la Serie A "salva", il Parma ha non ha gradito il verdetto del Tribunale Nazionale Federale e ha dunque deciso di fare ricorso. Questa la nota ufficiale del club, che ritiene eccessiva la pena: "Il Parma Calcio 1913 prende atto con enorme amarezza della sentenza emessa in data odierna dal Tribunale Federale Nazionale. Riteniamo abnorme la condanna del nostro tesserato Emanuele Calaiò rispetto ai fatti all’origine del deferimento e iniqua, illogica ed in contrasto con la recente giurisprudenza sportiva la pesantissima penalizzazione per responsabilità oggettiva inflitta alla nostra società. Confidiamo che la totale estraneità del Parma Calcio 1913 ad ogni comportamento meno che lecito venga riconosciuta già dalla Corte Federale di Appello, a cui ricorreremo in tempi brevissimi, nell’auspicio di trovare giustizia."

10 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views