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“Perché ce l’hanno con me?”. Insigne zittisce i tifosi, Pepe Reina lo calma

Il gesto di stizza del ‘numero 24’ azzurro ai fischi del San Paolo è scivolato in secondo piano dopo la vittoria del Napoli al 93° grazie alla rete di Diawara. Nel dopo gara lo sfogo del calciatore ‘beccato’ da una parte del pubblico e poi esaltato per quel passaggio perfetto che ha innescato Milik e l’azione del pareggio.
A cura di Maurizio De Santis
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"Perché ce l’hanno sempre con me?". Non è Mario Balotelli a parlare così ma Lorenzo Insigne, il ‘magnifico' del Napoli che ieri ha pennellato sulla testa di Milik l'assist per il pareggio. Una traiettoria perfetta, tracciata nel cielo del San Paolo come l'arcobaleno che annuncia la fine della tempesta. E così è stato. La rete del polacco ha scacciato via i nuvoloni (e i mugugni) calati sullo stadio di Fuorigrotta: aria pesante, clima greve, nervi a fior di pelle, Mertens sbaglia un rigore, a Lorenzinho non ne va bene una, in mezzo al campo si fa una faticaccia, il compasso è scassato e la geometria dei passaggi pure, Koulibaly è distratto, Stepinski sorprende tutti in contropiede e fa gol.

Stepinski segna, il San Paolo mugugna (e fischia)

Il Chievo è in vantaggio, roba da matti. Pazzesco e qualcuno sugli spalti perde la pazienza, altri inforcano le scale e vanno a casa, altri ancora ascolteranno il boato da lontano e imprecheranno/correranno indietro trafelati e salteranno con Diawara dopo il 2-1 al 93°, quelli che restano si dividono tra i "vaffa a De Laurentiis pappone e figlio di p… che non caccia i soldi" e fischi (ingenerosi) rivolti in particolare nei confronti di Insigne. La reazione è istintiva, impulsiva ma comprensibile: chi di voi non replicherebbe alla stessa maniera dopo aver dato l'anima per una stagione intera suffragato dai risultati? Ha sbagliato, certo, ma alla squadra di Sarri (che ha già fatto il massimo rispetto ai limiti strutturali e di rosa congeniti) andrebbero accordati indulgenza e perdono per quanto fatto finora.

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E adesso zitti tutti, poi Pepe calma Lorenzo

Ed è proprio questo il motivo per il quale il numero 24 del Napoli ha sbottato in quel modo, prima rivolgendosi verso la Curva in maniera ironica e polemica agitando la mano e invitando il pubblico a fischiare più forte ancora poi – dopo aver concesso una prodezza delle sue – portando l'indice verso il naso come a dire "e adesso zitti tutti". E' stato allora che Pepe Reina s'è avvicinato al compagno di squadra e – come Buffon che prese le difese di Khedira ‘beccato' dai tifosi bianconeri – gli ha preso il viso tra le mani e l'ha guardato fisso negli occhi invitandolo a stare calmo.

Niente festa sotto la Curva, lo sfogo nello spogliatoio

A fine match, mentre Mertens (il belga ha molto da farsi perdonare…) e Callejon festeggiano sotto la Curva cantando e saltellando, Insigne uscirà dal campo scuro in volto e si lascerà inghiottire dal tunnel che conduce nella pancia dello stadio. Si sfogherà coi compagni di squadra, chiedendosi "perché ce l’hanno sempre con me?". Pure questo fa parte del gioco… Sarri lo sa e prova a spezzare la cortina di tensione fornendo una versione differente dei fatti: il fastidio di Insigne era più verso sé stesso, per aver commesso qualche errore di troppo, che nei confronti del pubblico.

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