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La morte del calciatore Davide Astori

“Perché Astori e non Masiello?”, il vergognoso striscione esposto a Bari

Alcuni tifosi biancorossi hanno esposto uno striscione becero su un cavalcavia della tangenziale di Bari. Nel mirino l’ex difensore coinvolto nello scandalo del calcioscommesse, e autore di un autogol volontario in un derby contro il Lecce.
A cura di Marco Beltrami
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"Perché Astori e non Masiello?". Così recita il vergognoso striscione appeso su un cavalcavia della tangenziale di Bari. Una domanda becera, terribile, quella di alcuni tifosi biancorossi che avrebbero dunque preferito che a perdere la vita fosse stato il loro ex idolo, coinvolto nello scandalo del calcioscommesse con tanto di autogol volontario nel derby contro il Lecce, e non lo sfortunato giocatore trovato senza vita nella sua camera d'albergo mentre era in ritiro con la Fiorentina a Udine a poche ore dal match contro l'Udinese.

Perché Astori e non Masiello, striscione della vergogna a Bari

Mentre tutto il mondo, sportivo e non, piangeva la scomparsa improvvisa di Davide Astori con messaggi di affetto e cordoglio sul web e sui social, a Bari andava in scena un episodio vergognoso. Alcuni sconosciuti hanno appeso uno striscione sul cavalcavia poco dopo l'uscita 11 della tangenziale del capoluogo pugliese per il quartiere Poggiofranco. Sullo stesso una scritta a dir poco becera: "Perché Astori e non Masiello?". I protagonisti del gesto, tifosi biancorossi, avrebbero voluto dunque che a perdere la vita fosse stato l'ex calciatore del Bari, attualmente all'Atalanta e non Astori.

Lo striscione shock contro Masiello a Bari
Lo striscione shock contro Masiello a Bari
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Perché i tifosi del Bari odiano Masiello

L'avversione dei tifosi del Bari per Andrea Masiello è cosa risaputa. Il motivo è legato al passato e allo scandalo del calcioscommesse, per cui l'attuale difensore dell'Atalanta fu arrestato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata finalizzata alla frode sportiva. Il classe 1986 fu punito dalla giustizia sportiva con 2 anni e 5 mesi di squalifica tornando a giocare il 13 gennaio 2015 con la Dea. L'accusa nei suoi confronti era quella di aver manipolato cinque partite: Bari-Genoa (3-0, 2 maggio 2010), Udinese-Bari (3-3, 9 maggio 2010), Cesena-Bari (1-0, 17 aprile 2011), Bologna-Bari (0-4, 22 maggio 2011) e il derby Bari-Lecce (0-2, 15 maggio 2011).

L'autogol volontario di Masiello contro il Lecce

Proprio per il sentitissimo derby contro il Lecce, Masiello avrebbe incassato 50mila euro, ma non solo. E' questo il match della discordia per i tifosi della formazione biancorossa, con il difensore che si rese protagonista addirittura di un autogol volontario. Un gesto raccontato in una lettera inviata al pm Ciro Angelillis: "Voglio aggiungere che quando il risultato era sullo 0-1 ho sfruttato un'occasione che mi si è posta per poter cristallizzare definitivamente l'esito di sconfitta per il Bari e per poter  ottenere il pagamento promessomi realizzando così l'autogol con cui si è concluso l'incontro

Lecito fischiare Masiello, ma lo striscione si può solo condannare

Un gesto che i tifosi biancorossi non hanno dimenticato. Comprensibile dunque l'astio del popolo barese nei confronti di un calciatore considerato un vero e proprio traditore. Nulla però può giustificare uno striscione come quello esposto nella scorsa notte. Un auspicio di morte davvero vergognoso che si può solo condannare, soprattutto in un momento di grande dolore per la scomparsa di Davide Astori.

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