Perché Alexis Sanchez non andò alla Juve, il retroscena di mercato
Il calciomercato ha le sue regole, scritte e non. Il periodo di trattative che vede impegnate le società di calcio a rinforzarsi comporta il verificarsi di situazioni che vanno colte al volo, senza pensarci troppo, se si ha la possibilità di investire. Questo è quanto successo alla Juventus nell'estate del 2016 quando prima di ingaggiare Gonzalo Higuaim dal Napoli avrebbe fatto un sondaggio con Alexis Sanchez dall'Arsenal.
El Nino Maravilla ora ha trovato l'accordo con il Manchester City di Pep Guardiola e andrà via da Londra a parametro zero ma non sarà un'operazione low cost: per il cileno si arriverà ad un contratto quinquennale da 13 milioni di sterline all'anno e, come se non bastasse, al momento della firma del contratto, arriverà il classico premio cash in stile Citizens di 30 milioni di sterline.
30 milioni di commissione: cifra fuori portata per la Juve
Alexis Sanchez è stato accostato a diverse squadre in questi anni: nell'estate 2016, secondo quanto racconta calciomercato.com, anche la Juventus avrebbe pensato al cileno prima di chiudere per Gonzalo Higuain. La trattativa non partì nemmeno perché le richieste economiche ascoltate da Marotta e Paratici sono state clamorose: oltre ai 30 milioni alla firma si parlò di un ingaggio che avrebbe toccato i 14 milioni di euro netti, circa 30 milioni all'anno lordi, ovvero cifre fuori portata per il nostro calcio.
Sanchez subito al City? Come cambia il ‘premio'
Le cifre che dovrebbero portare Alexis all'Etihad Stadium possono variare nel caso in cui l'Arsenal dovesse dare il via libera alla cessione immediata del cileno: se il jolly offensivo ex Udinese e Barcellona si trasferirà a gennaio di Gunners andrebbero 20 milioni mentre a Sanchez 15 milioni, invece di 30. Lo stipendio rimarrebbe lo stesso.