Perché questa Juventus può fare a meno di Paulo Dybala per 90′
Si chiude con una vittoria per 2-0 l'esordio casalingo della nuova Juventus di Cristiano Ronaldo. Contro la Lazio il cinque volte Pallone d'Oro non si sblocca, ma ci pensano Miralem Pjanic e Mario Mandzukic a segnare le reti decisive per portare a casa i tre punti e issarsi in vetta alla classifica a punteggio pieno. Novanta minuti in panchina invece per il talento argentino Paulo Dybala in una gara in cui la Signora non ha brillato per qualità di gioco ma che grazie al solito agonismo e ai colpi dei singoli è riuscita comunque a portare a casa.Detto ciò andiamo a vedere quali sono stati gli spunti più interessanti che ci ha regalato la gara di apertura della seconda giornata del campionato di Serie A 2018 – 2019 tra la Juventus di Massimiliano Allegri e la Lazio di Simone Inzaghi.
Cristiano Ronaldo ancora a secco
Rispetto alla gara d'esordio contro il Chievo nel reparto offensivo bianconero Massimiliano Allegri conferma il solo Cristiano Ronaldo mettendo ai suoi lati Mario Mandzukic (con il quale il portoghese si interscambia nel ruolo di centravanti) e il matchwinner del Bentegodi Federico Bernardeschi. Il cinque volte Pallone d'Oro al debutto da juventino all'Allianz Stadium ci mette un quarto d'ora per entrare in azione: protagonista sia nell'azione conclusasi con il palo colpito da Khedira che in quella terminata con il pregevole intervento di Strakosha sulla conclusione a giro di Bernardeschi deviata (con la mano) proprio dal talento lusitano. Avvia l'azione che porterà al gol di Pjanic, poi però si eclissa nuovamente tanto che alla fine del primo tempo il risultato è di un solo pallone toccato all'interno dell'area avversaria.
Nella ripresa il talento portoghese viene maggiormente coinvolto nella manovra offensiva bianconera anche se non riesce a rendersi pericoloso dalle parti di Strakosha fino al 60′ quando con un colpo di testa va vicino alla rete. L'ex Real Madrid si scalda e tira fuori dal cilindro una grande giocata con una pregevole conclusione dal limite dell'area che non vale il suo primo sigillo in Serie A soltanto per la stupenda risposta del portiere biancoceleste che riesce a deviare il pallone in calcio d'angolo togliendolo dallo specchio della porta. Ed è ancora l'estremo difensore albanese a negargli la gioia del gol con un tocco che toglie dai piedi del portoghese il pallone scaraventato poi in rete dall'amuleto Mario Mandzukic per la rete del 2-0.
Possesso palla arretrato: arma a doppio taglio per la Juve
Con il ritorno di Leonardo Bonucci e l'inserimento di Joao Cancelo la Juventus rispolvera nuovamente il possesso di palla basso mancato nella scorsa stagione alla compagine di Massimiliano Allegri. Un'arma in più, ma a doppio taglio per i bianconeri che se da un lato hanno un'alternativa a Miralem Pjanic nello sviluppo della manovra, dall'altro i tanti errori di imprecisione consentono spesso alla pressione alta della Lazio di avere esito positivo. Non è un caso che le migliori occasioni da rete per i biancocelesti nascano proprio da leggerezze in fase di possesso dei palleggiatori juventini soprattutto con alcuni errori di Alex Sandro che potevano costare carissimo ai bianconeri.
Nuovo anno, vecchia Lazio
La Lazio si presenta allo Stadium con la formazione tipo. L'unica variazione rispetto all'undici schierato spesso nella scorsa stagione da Simone Inzaghi riguarda il reparto difensivo con Francesco Acerbi che prende il posto di Stefan De Vrij passato all'Inter. Un cambio che però non sembra aver intaccato i meccanismi difensivi dei capitolini che fino alla mezz'ora tengono senza grandi affanni contro l'attacco bianconero con Wallace (impegnato nella marcatura di CR7) sugli scudi. Poche colpe per i tre difensori sul gol di Pjanic lasciato libero di calciare dal limite dell'area di rigore. Stesso copione della scorsa stagione anche per quel che riguarda la trama offensiva dei biancocelesti che creano i maggiori pericoli alla retroguardia della Juventus con le veloci ripartenze a campo aperto condotte da Sergej Milinkovic – Savic, Luis Alberto e Ciro Immobile.
Douglas Costa e Cancelo: la Juve mette la freccia
Nonostante il vantaggio la Juventus non brilla per la qualità del gioco (alla quale sopperisce con la fisicità, l'agonismo e l'attenzione difensiva) per questo a metà ripresa Massimiliano Allegri decide di inserire una delle frecce tenute inizialmente in panca. E così Douglas Costa prende il posto di un Federico Bernardeschi protagonista comunque di una buona prestazione mentre Emre Can prende il posto dell'acciaccato Miralem Pjanic. Doppio cambio anche per Simone Inzaghi che manda in campo i due nuovi acquisti Joaquin Correa e Milan Badelj che sostituiscono Luis Alberto e Marco Parolo. Tra i subentrati ottimo l'apporto dato soprattutto dal brasiliano della Juventus che in tandem con Cancelo ha messo ko la Lazio: dalla corsia destra nasce sia il raddoppio dell'amuleto Mandzukic che le altre occasioni create nel finale dai bianconeri prima del triplice fischio di Irrati.