Per lo scudetto c’è anche il Napoli: Higuain sfida Tevez e Gomez

Con un Higuain in più nel motore, la corsa scudetto annovera anche il nuovo Napoli di Rafa Benitez tra le principali antagoniste della rinnovata Juventus di Conte. Perchè, malgrado la perdita di Edinson Cavani, gli azzurri con il ‘Pipita' ritrovano un bomber dai numeri importanti, in grado di dare continuità sotto porta e presentandosi, almeno sulla carta, con premesse che potrebbero far dimenticare quasi subito il ‘Matador'. In attesa di vederlo in azione sul terreno di gioco, al momento però una cosa è certa: con Gonzalo Higuain in attacco, il gap dai bianconeri è quasi del tutto annullato.
La lepre bianconera – La Juventus non può che essere la regina e non solo per la scaramanzia degli avversari. Tutti la indicano come la strafavorita anche per lo scudetto 2013-2014 che potrebbe risultare storico, divenendo il terzo tricolore conquistato di seguito. Un riscatto assoluto dopo i drammi dl post Calciopoli. Antonio Conte, ancora una volta, ha lavorato in simbiosi con proprietà e dirigenza, ottenendo pedine fondamentali per il suo progetto che vuole valicare i confini italiani per sfondare finalmente in Europa. I pezzi da 90 sono arrivati: Llorente e Tevez non hanno nulla da invidiare ad altri fuoriclasse offensivi e se si considera la rosa bianconera attuale, Conte ha a disposizione due squadre di titolari, avendo ceduto il solo Giaccherini, resistendo ad ogni altra sirena di mercato (comprese quelle per Vucinic e Isla). Oltretutto, i bianconeri hanno lavorato anche in ottica futura con i giovani Gabbiadini e Zaza, in orbita Juventus. E se si deciderà di privarsi di qualche attaccante (Quagliarella, Matri, Vucinic) potrebbe arrivare un ulteriore giocatore di caratura internazionale, che confermi la leadership bianconera.
Il ‘Pipita', ciliegina azzurra – Gonzalo Higuain colma il gap tra gli Azzurri e la Juventus, rilanciando le ambizioni del Napoli in campionato, con un occhio di riguardo alla Champions League. Lo spagnolo ex Real è un degno sostituto di Edinson Cavani, in un attacco che punta molto anche sulla definitiva esplosione di Lorenzo Insigne. Rafa Benitez, dopotutto, ha sempre costruito squadre per ottenere successi ovunque sia andato, da Valencia a Liverpool, dall'Inter al Chelsea. Perchè non dovrebbe sfondare anche a Napoli? Le premesse ci sono, De Laurentiis stravede per il tecnico cui è stata affidata una squadra rinnovata in ogni reparto. Dal portiere al centravanti, passando per Rafael e Reina, Albiol, Mertens, Callejon. Un super-team solido e concreto dove – Matador a parte – non è stato sacrificato nessun altro rispetto alla scorsa stagione, dove si è arrivati alle spalle della Juve. L'asticella, è vero, si è alzata con i bianconeri rinforzatisi, ma il Napoli si presenta arricchito qualitativamente e tecnicamente. I 120 milioni dichiarati da De Laurentiis stanno dando i loro frutti e al patron dei partenopei resta in tasca ancora un buon gruzzoletto per togliersi qualche ultimo sfizio. Il mercato, dopotutto, è ancora molto lungo.
La Viola terza incomoda – La corsa al tricolore però vivrà di una terza incomoda, la Fiorentina. La squadra che ha operato forse meglio di tutte in questo mercato estivo operando acquisti e cessioni in maniera attenta, non sconfessando il credo di Vincenzo Montella e dando in mano al giovane tecnico una squadra ancora più competitiva dello scorso anno. Se la Viola nell'ultima stagione ha perso la Champions League all'ultima giornata, adesso può puntare dritta al vertice della classifica avendo poco o nulla da invidiare rispetto a Juve e Napoli. L'unico elemento di spicco che ha perso è stato Jovetic, il top-player cresciuto in riva all'Arno dopo essere prelevato dai viola nel più assoluto anonimato: oggi, JoJo è un giocatore del City e la Fiorentina si è ritrovata con un tesoretto di 30 milioni in tasca. Operazione esemplare, visto che è riuscita nel duplice intento di vendere un giocatore straordinario a nessuna delle dirette avversarie in Italia e di avere soldi necessari per una campagna acquisti importante: Gomez, Joaquin, Ambrosini, Ilicic e poi la riconferma di Cuadrado, il tentativo andato a buon fine di trattenere Pizarro e Ljajic, insieme al pronto rilancio di ‘Pepito' Rossi, finalmente a completa disposizione della squadra.
Il ritardo di Milan e inter – Le due milanesi sono, invece, in ritardo. Più l'Inter del Milan, almeno sulla carta. Se si guarda infatti la rosa rossonera ci si accorge che poco o nulla al momento è cambiato rispetto al finale di stagione. E se si considera che da gennaio in poi, il Milan ha macinato punti su punti in campionato dimostrandosi una formazione altamente competitiva, le premesse attuali indicano che Allegri può sperare che questo trend continui anche in futuro. Certo, la Juventus rispetto all'anno passato si è rinforzata e questo è palese. Ma il Milan avrà a disposizione da inizio campionato e non da metà percorso, Mario Balotelli capace di fare la differenza in positivo, da subito. E poi, tutto il gruppo rossonero ha un anno in più alle spalle di crescita: De Sciglio è diventato una immediata conferma e con lui ci sarà la difesa confermata dello scorso anno davanti al solito Abbiati. A centrocampo e in avanti, dovessero restare tutti i protagonisti (compreso Boateng) i reparti risultano già a posto con gli inserimenti importanti di Andrea Poli e Riccardo Saponara. L'Inter è invece ancora imballata. Mazzarri sta epurando la rosa, ma sta anche attendendo che dal mercato si smuova qualcosa di positivo: arrivato Belfodil, l'attacco con Icardi, Palacio e Milito sembra a posto, ma manca qualcosa a centrocampo soprattutto sulle fasce dove i vari Nagatomo, Jonathan, Pereira non sembrano assolutamente all'altezza. Ci voleva Zuniga, è sfuggito anche Isla. Senza linfa laterale, sarà molto dura tenere il ritmo delle altre.