Pato, il fisco brasiliano lo condanna a pagare 1,4 milioni di euro

Archiviata l'esperienza in Spagna e ritrovato il sorriso grazie al suo recente trasloco nella "Chinese Super League", Alexandre Pato è stato "pizzicato" dal fisco brasiliano per alcune anomalie individuate nella sua ultima dichiarazione dei redditi. Il 27enne attaccante verdeoro, come riportato dai media locali, è stato infatti ritenuto colpevole ed è stato condannato a pagare 5 milioni di reais (circa 1,4 milioni di euro) al fisco del Paese sudamericano. Il tutto per aver dichiarato i propri redditi come persona giuridica e non come persona fisica: escamotage che gli avrebbe permesso di ottenere uno sconto sui tributi da versare. A cogliere l'ex milanista in fallo, è stato il Consiglio amministrativo delle risorse fiscali del Brasile, che ha puntato il dito contro il nuovo giocatore del Tianjin Quanjian di Fabio Cannavaro.
La rimpatriata di Pisa
Qualche ora prima della notizia della condanna, Alexandre Pato ha potuto riabbracciare Rino Gattuso. Con l'attuale tecnico del Pisa, il brasiliano ha infatti condiviso la gioia dell'ultimo scudetto milanista vinto grazie anche al contributo dalla panchina di Massimiliano Allegri. Il suo ritorno in Italia è avvenuto in occasione dell'amichevole con la squadra toscana allenata dall'ex compagno. Una sgambata di 90 minuti che è servita a Pato per segnare (suo il gol del raddoppio cinese) e per prendere confidenza con i nuovi compagni: in primis con l'altro colpo di mercato di Cannavaro, Axel Witsel. Condizionato gravemente dai problemi fisici, durante la sua avventura al Milan, il "Papero" avrà dunque la possibilità di rimettersi in discussione nel campionato cinese: sempre più competitivo grazie all'arrivo di molti campioni europei e sudamericani. Per lui si tratta dell'ultima chance, dopo una carriera costellata di troppi alti e bassi.