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Parma-Udinese verso il via libera ma si può giocare a porte chiuse

Il presidente Manenti: “Il nostro piano non è un bluff”. Intanto, dopo una riunione in Questura del Gos sembra scongiurato il rischio che la partita venga cancellata.
A cura di Maurizio De Santis
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La fumata bianca è arrivata dalla riunione del Gos (gruppo operativo sulla sicurezza) avvenuta nella Questura di Parma: la partita di campionato Parma-Udinese dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere giocata regolarmente senza causare scossoni alla 24sima giornata. Il match non sarà cancellato nonostante le palesi difficoltà economiche nelle quali versa la società giallbolù. Pochi soldi in cassa, troppo pochi per far fronte anche all'organizzazione di un evento di routine che comporta il pagamento di steward e quant'altro è necessario e previsto a corredo dell'appuntamento agonistico (dal presidio sanitario in campo fino all'erogazione elettrica). Nessuna comunicazione ufficiale ma dagli ambienti emiliani è filtrato ottimismo sulla possibilità di raggiungere un accordo con il personale che dovrà essere impegnato ed, eventualmente, disputare la gara a porte chiuse. Una decisione definitiva verrà presa solo sabato mattina, alla vigilia della sfida in calendario per domenica pomeriggio (ore 15). C'è il rischio di restare al buio? No, perché pare che richiesta di proroga all'Iren (fornitore dell'energia elettrica) è stata già inoltrata. Nella peggiore delle ipotesi si fa affidamento su un gruppo di continuità di cui il Tardini è dotato: dovrebbe essere sufficiente a garantire l'energia necessaria per coprire la durata dell'incontro.

Ore convulse, scandite anche dalla necessità di arrivare alla data fatidica del 12 marzo (l'ultima, in tempo utile, per versare i 16 milioni di euro dovuti all'Erario per inadempimenti fiscali) prima che il 19 la Procura dia seguito alla richiesta di fallimento presentata nei confronti del club. Il neo massimo dirigente, Manenti, professa ancora fiducia nonostante i soldi del bonifico (quelli che lui aveva dato per fatto e partito) non siano ancora arrivati. "Non sto bluffando – ha raccontato alla Gazzetta – è solo questione di tempi tecnici perché far arrivare soldi dall'estero non è così semplice. Garantisco che i fondi ci sono e quando tutto sarà a posto spiegherò anche il piano industriale che abbiamo".

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