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Parma-Milan 4-5: i rossoneri soffrono, restano in dieci ma vincono ancora (foto)

Fuochi d’artificio al Tardini con i gol di Bonaventura (al debutto) e poi Honda, De Jong e un doppio Menez per Inzaghi. Cassano, Felipe, Lucarelli e autogol di De Sciglio per Donadoni. Milan in 10 dal 55′, Parma dal 62′. Nel finale Diego Lopez si stira ma resta in campo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Questo Milan fa paura? Forse, è ancora presto per dirlo ma se si guarda sulla carta la risposta è sì. I conti son presto fatti: nelle prime due gare sono arrivate altrettante vittorie su due avversarie di media-alta classifica: Lazio e Parma. Con i capitolini fermati a San Siro e i ducali al Tardini dopo una incredibile gara finita 4-5 e in 10 contro 10. Nessuna squadra cuscinetto o di seconda fascia. Come è capitato a Roma e Juventus. Perché i giallorossi dopo la Fiorentina hanno vinto contro la neopromossa Empoli (con autorete del portiere Sepe) e i bianconeri hanno vinto sul Chievo rivoluzionato da Corini e un'Udinese di Stramaccioni ancora avvolta dal mistero. I conti si fanno alla fine, ma Pippo Inzaghi ha inserito il proprio ‘chip' nella testa di ogni suo giocatore: corsa, sacrificio, determinazione e cinismo. E tanti tiri. Così i gol arrivano per forza di cose: tre alla Lazio, quattro al Parma. E senza attaccanti di ruolo in campo e importanti titolari in mediana (come Montolivo). Perché bisogna ricordare che per un motivo o per un altro, Superpippo non ha potuto contare sui bomber in rosa con continuità: El Shaarawy, devastante al debutto a Parma è rimasto a guardare. Come Pazzini e Torres ai box. Così, i vari Menez e Honda (due gol in due gare per entrambi), coadiuvati da Bonaventura, Muntari  e Di Jong hanno licenza per andare a segno con una facilità disarmante grazie ad un gioco corale che si esalta nella manovra in velocità. Anche quando resta in dieci e SuperPippo deve ribaltare gli uomini in campo. E' ancora presto. Ma Juventus e Roma sono avvertite. E già a San Siro tra sette giorni con il Milan che ospita i bianconeri, ci sarà di che divertirsi.

Primo tempo: Cassano risponde a Bonaventura, poi Honda e Menez chiudono i conti. Il Milan inizia forte e determinato schiacciando il Parma malgrado in avanti non ci sia Fernando Torres fermato da una lieve distorsione alla caviglia che gli fa slittare il debutto in rossonero. Poco male perchè gli uomini di Inzaghi fanno la gara al Rardini con i primi 15 minuti giocati a ritmi ridotti ma con gli ospiti spesso a ridosso dell'area emiliana. Per Donadoni, sorti affidate in avanti a Belfodil e Cassano, la coppia formata dall'ex di turno e un ex nerazzurro. Poche emozioni, finché tra il 25′ e il 27′ succede  di tutto. Prima il vantaggio rossonero con Jack Bonaventura che bagna il debutto con un bel gol, cercato e ottenuto con una finta in area e un diagonale ad ingannare Mirante. Poi, sull'azione di rimessa, il pareggio del Parma finalizzato di testa da Antonio Cassano che supera Diego Lopez e rimette le cose a posto. Un risultato giusto per il Parma che non si limita più a distruggere ma prova a costruire soprattutto in mezzo al campo mentre al Milan di Inzaghi manca la spinta sulle fasce da De Sciglio e Abate che poco e male riescono a pungere. Fino al 36′ quando proprio l'esterno destro riesce per la prima volta a crossare dal fondo e trovare a centro area Honda che di testa da solo infila Mirante per l'1-2. Il Milan cresce e il Parma cala improvvisamente. nel finale di tempo, sulla ripartenza di Menez, Lucarelli atterra il francese in area. Rigore e tris rossonero che chiude i primi 45 minuti.

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Secondo tempo: accade di tutto con due espulsioni, cinque gol e 7 minuti di recupero

La ripresa inizia col Parma che prova a mettere paura e pressione al Milan. Donadoni non cambia i propri uomini ma i quindici minuti negli spogliatoi sono serviti a dare la carica nell'orgoglio di un gruppo che non può permettersi di essere sopraffatto dagli avversari come nel primo tempo. Gli effetti sono immediati con i padroni di casa più pericolosi e che trovano il 2-3 con un tiro svirgolato di Jorquera che carambola sull'accorrente Felipe che accorcia le distanze e riapre per qualche istante una gara che impazzisce nei minuti successivi. Quando Bonera (già amonito) viene espulso per un fallo di mano sul limite dell'area di rigore lasciando i rossoneri in dieci e un Superpippo che rivoluziona i suoi. Che però non demordono e colpiscono in contropiede su due regali del Parma: il primo con disimpegno suicida di Cassano che permette a De Jong il gol in solitaria e il secondo su un pasticcio davanti a Mirante che permette a Menez di siglare il raddoppio con uno spettacolare colpo di tacco ‘no look' che chiude la partita. Nel finale c'è anche l'ultimo dramma di 90 minuti epici: De Sciglio alleggerisce per Diego Lopez che si stira al momento del rinvio, cicca la palla e fa siglare il più incredibile degli autogol. Senza più cambi, il portiere resta in campo per i rimanenti 7 minuti di gioco, ma non c'è più spazio per l'ultimo colpo di coda e i rossoneri trovano la vittoria. Che rilancia il Milan in vetta alla classifica a pieni punti insieme a Roma e Juve (prossima avversaria) e condanna il Parma a rivedere un inizio di stagione che è decisamente negativo.

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