Parma a rischio fallimento: servono 20 milioni entro lunedì

Continua la crisi del Parma: oltre ai pessimi risultati di questo avvio di stagione, con gli emiliani inchiodati sul fondo della classifica e la zona salvezza distante ormai già quattro punti, i tifosi gialloblu devono preoccuparsi anche del rischio fallimento della società. E' notizia delle ultime ore, infatti, che entro lunedì il patron emiliano Tommaso Ghirardi dovrà trovare una ventina di milioni di euro circa per rispettare le scadenze dei pagamenti. Un'altra stangata che potrebbe dare il colpo di grazia ad una situazione già incandescente: solo pochi mesi fa, a maggio, il Parma festeggiava il 6° posto e l'accesso all'Europa League. Ma pochi giorni dopo, arrivò la doccia fredda: niente licenza UEFA a causa di un mancato pagamento dell'Irpef, e dunque niente Europa. Il Torino, settimo, festeggia e vola al posto del Parma.

Da allora, per gli emiliani, è stato un crescendo di delusioni: in molti lasciano la squadra, alcuni finendo proprio al Torino; lo stesso Donadoni valuta altre offerte, prima di decidere di restare da timoniere di una barca alla deriva. Perché la nuova stagione si apre subito in salita, il Parma cinico ed a volte spumeggiante dello scorso anno capace di togliere sei punti su sei al Napoli (non c'erano riuscite neppure Juventus e Roma) è un lontano ricordo. I risultati non arrivano, e gli emiliani incappano in pesanti debacle: il derby con il Sassuolo perso 3-1 in casa era stato già un duro colpo, perdere 7-0 con la Juventus è stato il colpo di grazia. Ed adesso, anche l'incognita economica. Che non sembra sbloccarsi.

Rezart Taci, imprenditore albanese, si è tirato indietro all'ultimo minuto: una costante degli ultimi cinque anni, quando sembrava che dovesse entrare nel Bologna salvo poi farsi da parte in extremis. Dal Qatar, altra pista che sembrava "calda", non si muove nessuno. E così in aiuto di Ghirardi potrebbe arrivare solo Massimo Moratti, presidente a lui vicino. Lo riporta il Corriere dello Sport, ma anche se questo dovesse accadere, il problema non sarebbe risolto ma solo rimandato: la scadenza successiva, quella di febbraio, potrebbe sì essere saldata grazie ad una prima rata dei diritti tv, ma il problema finanziario ed economico del Parma sarebbe comunque di lontana soluzione.