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Parma, manca la licenza per l’Uefa: Europa League a rischio

Un mancato pagamento Irpef di 300 mila euro potrebbe obbligare il club di Ghirardi a lasciare l’Europa ancor prima di giocarci. Il 28 maggio l’ultima decisione dell’Alta Corte. Il Torino spera.
A cura di Alessio Pediglieri
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"Il sogno è realtà, siamo in Europa". Queste le parole delle magliette celebrative del Parma un minuto dopo il 90′ e a seguito della doppietta di Amauri e del rigore sbagliato da parte di Alessio Cerci a Firenze. Un sogno, l'Europa League, cullato fino all'ultimo secondo e conquistato in Zona Cesarini dopo una stagione vissuta da protagonisti sotto la sapiente guida di Roberto Donadoni, il tecnico del miracolo sportivo che riporta i ducali in Coppa dopo 7 anni di assenza. Ma il sogno si è trasformato questa sera in incubo visto che è arrivata la comunicazione della Federcalcio secondo cui non ci sono i parametri minimi per concedere la licenza Uefa al club di Ghirardi. Il problema? Una questione fiscale legata ad una trattenuta Irpef che la società riteneva di non dover pagare ma che ora pesa come un macigno sul futuro sportivo.

Questione di Irpef – A questo punto chi spera è il Torino beffato da Alessio Cerci dagli undici metri. Il 28 maggio c'è il termine ultimo per il Parma di presentare i pagamenti a posto. Mancano all'appello circa 300 mila euro, legati ad una quota Irpef mai versata dalla società. Infatti, se l'Alta Corte dovesse confermare la bocciatura sarebbe la società granata a presentarsi ai blocchi di partenza ad agosto con i preliminari di Europa League.

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