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Paok, il presidente con la pistola squalificato per 3 anni

Ivan Savvidis è il numero uno del club di Salonicco punito dalla Federazione greca per i disordini avvenuti in occasione della sfida con l’Aek Atene. Il direttore di gara annullò un gol nel finale al Paok e il massimo dirigente, mostrando una rivoltella, aveva urlato: “Arbitro, la tua carriera finisce qua”.
A cura di Maurizio De Santis
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Tre anni di squalifica, 100mila euro di multa e 3 punti di penalizzazione inflitti al club. E' questa la sanzione che la Federcalcio greca ha inflitto al presidente del Paok Salonicco, Ivan Savvidis. Una punizione pesante ma non certo esemplare rispetto a quanto commesso dal massimo dirigente che lo scorso 11 marzo – in occasione di una gara di campionato con l'Aek Atene – aveva fatto ‘invasione di campo' minacciando l'arbitro ed esibendo una pistola. "La tua carriera finisce qui", aveva urlato lasciandosi trascinare dalla foga e dalla rabbia per una rete annullata alla squadra di cui è proprietario.

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Un brutto episodio. Le immagini dell'uomo, imprenditore russo di origini greche (ed ex parlamentare di Russia Unita, la forza politica che fa capo a Vladimir Putin), che spalleggiato da altri dirigenti chiede ai calciatori di abbandonare il rettangolo verde per protesta, fecero il giro del mondo e destarono grande scalpore. L'intervento delle forze dell'ordine evitò che la situazione potesse precipitare ma la protesta e i disordini continuarono ancora per qualche ora: "Non possiamo uscire dagli spogliatoi, la polizia ci ha detto che non è prudente. Siamo circondati", fece sapere l'allenatore dell'Aek, Manolo Jimenez, corso nei sotterranei dello stadio quando comprese che non c'erano più i presupposti per concludere la partita.

Il gol annullato al Paok era stato segnato all’ultimo minuto. La classica rete pesante, come si dice in gergo, considerato che avrebbe accorciato il distacco in classifica dall’Aek Atene a 1 punto. Il direttore di gara, però, decise di non convalidare la marcatura di Varela per il fuorigioco di un giocatore del Paok sulla traiettoria del pallone. Una posizione che reputò ‘attiva' e come tale da viziare l'azione stessa. Quell'episodio, scandito anche dalle veementi proteste dei calciatori dell'Aek, surriscaldò gli animi in campo e sugli spalti fino alla sospensione e all'interruzione della partita. Il giorno successivo il governo greco avrebbe sospeso il campionato, posticipandone la ripresa a sabato 31 marzo.

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