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Palacio, Icardi, Vidic: Genoa ko, l’Inter riprende la scalata

I nerazzurri tornano alla vittoria e l’entusiasmo per il mercato si riversa anche in campo. Icardi timbra per la decima volta e Palacio sembra un lontano parente del giocatore visto prima di Natale. Bene Podolski e Guarin. Genoa a due facce: timido nella prima frazione, coraggioso nella seconda parte.
A cura di Vito Lamorte
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Una buona Inter batte il Genoa e coglie la prima vittoria casalinga dell'anno, la seconda del "Mancini 2.0". Dopo il pareggio allo Stadium contro la Juve i nerazzurri battono la squadra di Gasperini e accorciano proprio dai rossoblù, quinta forza della Serie A. Mancini ha presentato una squadra molto offensiva ed ha avuto ragione: i nerazzurri nel primo tempo giocano bene, occupano il campo egregiamente e pressano molto alti. Dopo aver rischiato di andar sotto, l'Inter ha preso in mano la gara e si è portata avanti con Rodrigo Palacio. L'attaccante argentino è sembrato un lontano parente di quello ammirato in questa stagione.

Il Genoa ha avuto problemi a seguire i movimenti dei due attaccanti (Icardi e Palacio) che mettevano in difficoltà i tre difensori anche grazie alle sponde e agli inserimenti di due laterali e alle folate offensive di Guarin, oggi schierato come mediano vicino a Medel. A differenza di Torino, Mauro Icardi ha dovuto toccare il pallone qualche volta in più prima di metterla nel sacco: decimo gol in campionato e 30esimo in Serie A. Il centravanti argentino è un punto di riferimento importante per questa squadra.

Musica diversa nella ripresa: Genoa propositivo e Inter troppo schiacciata negli ultimi 16 metri. Dopo l'uscita di Alessandro Matri per infortunio, paradossalmente i rossoblù sono cresciuti e con un attacco "leggero" hanno impensierito parecchio la difesa dell'Inter. Lestienne e Yago Falque danno fastidio alla retroguardia di Mancini che si copre ma Armando Izzo deposita in rete la speranza del Grifo. Proprio quando la gara sembrava riaperta Nemanja Vidic spegne ogni velleità di rimonta. L'ex difensore del Manchester United era alla prima da titolare con Mancini e non ha demeritato ma la migliore condizione è ancora lontana. I rossoblù di Gasperini stanno accusando l'assenza di Perotti, uomo esperto e in grado di inventare la giocata, e di una seconda punta di ruolo. Roberto Mancini dovrà lavorare sulla condizione fisica della squadra, apparsa scarica sia fisicamente che mentalmente nella ripresa. Buona la prova di Lukas Podolski, esordio rimandato per Xherdan Shaqiri.

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