Pagellone della terza giornata di Champions League 2018-19
Terminata con tanti gol spettacolari, tanti record e diverse sorprese la terza due giorni di questa Uefa Champions League 2018/19, fra vittorie schiaccianti, in rimonta, o all’ultimo respiro ed una Italia che prolunga il suo buon momento, è tempo di bilanci, di giudizi e, pure, del terzo “pagellone internazionale” di questa avvincente e spettacolare manifestazione con promossi, rimandati e bocciati del terzo turno della coppa più prestigiosa del Vecchio Continente.
Promossi
La Juventus alza l’asticella: United inerme
Dopo 22 anni la Juventus è tornata a vincere all’Old Trafford grazie ad una rete di Paulo Dybala nel primo tempo e lo ha fatto con una dimostrazione di forza importante in casa di un deludente Manchester United di José Mourinho, ipotecando la qualificazione agli ottavi di finale della Champions League. Una vittoria meritata per quanto visto nella prima frazione e per come gli uomini di Massimiliano Allegri hanno amministrato nella ripresa. I bianconeri sono l’unica squadra a non aver subito gol in 3 partite. Serata da incorniciare per i piemontesi che hanno fatto registrare anche il record di trasferte consecutive vinte nella massima competizione europea per club: 5.
Unico neo il fatto di non aver trasformato in gol il netto predominio sull’avversario rischiando nel finale di subire un pareggio che sarebbe stata una vera e propria beffa, un po’ come accaduto in campionato contro il Genoa. In attesa che si migliori anche su questo aspetto per raggiungere la perfezione, a Cristiano Ronaldo e compagni può anche andare bene così: 11 vittorie e un pareggio su 12 match stagionali disputati, primo posto in Serie A con un vantaggio di +4 sul Napoli e qualificazione agli ottavi di Champions (e quasi anche il primo posto nel girone) già ipotecata.
Riecco la Roma e lo Dzeko di Champions
Come ormai ci ha abituato fin dalla passata stagione quando risuona l’inno della Champions League la Roma di Eusebio Di Francesco si trasforma: 3-0 al CSKA e tanti saluti alle polemiche, ai fischi ed ai rancori di sabato scorso. La Spal e il 2-0 casalingo subito dagli estensi archiviato in 90’ di gioco. Si rivede il vero Edin Dzeko, nemmeno lontano parente di quello svogliato e sciupone visto soltanto tre giorni prima in campionato: doppietta e assist che mandano in estasi i tifosi giallorossi e fanno dannare invece i fantallenatori che hanno puntato su di lui. Ancora protagonista Lorenzo Pellegrini scopertosi ottimo trequartista che illumina la manovra capitolina con geniali intuizioni (una chicca l’assist che permette a Dzeko di sbloccare il match).
Tre punti e la vetta della classifica del Gruppo G in coabitazione con il Real Madrid e la possibilità di chiudere già nel prossimo turno, con una vittoria in casa degli stessi russi, il discorso qualificazione agli ottavi di finale. Suggerimento a James Pallotta e soci: fate ascoltare l’inno della Champions ai calciatori anche prima delle partite di campionato. Non si sa mai.
Prova di forza per il Manchester City
Dopo il passo falso alla prima giornata con la sconfitta interna patita dal Lione, il Manchester City di Pep Guardiola sembra essersi rimesso in carreggiata anche in Champions League. Dopo l’Hoffenheim, asfaltato anche lo Shakhtar Donetsk con un netto 3-0 in trasferta che non ammette repliche. Tre punti che consentono ai Citizens di salire in vetta al gruppo F con 6 punti, favoriti anche dal pareggio per 3-3 tra Hoffenheim e Lione nell’altro match del girone. Adesso quindi la qualificazione agli ottavi e il primo posto finale nel girone sono tornati ad essere nettamente alla portata del club inglese.
Il giovane Ajax continua a sorprendere
Una rete arrivata in pieno recupero che cambia le carte in tavola nel Gruppo E. A realizzarla è Noussair Mazraoui, terzino destro 20enne di origine marocchina dell’Ajax, contro il Benfica per l’1-0 finale che permette ai lancieri di mantenere la vetta della classifica in coabitazione con il Bayern Monaco, di portarsi a +4 sulla stessa compagine portoghese e, in attesa della gara di ritorno di Lisbona, mettersi in pole per un posto tra le migliori sedici d’Europa. Niente male per una delle squadre più giovani di tutta la manifestazione: l’età media dell’undici titolare sceso in campo alla Johan Cruijff Arena si aggirava intorno ai 24 anni e 6 mesi con ben cinque calciatori under 21 schierati dal primo minuto da Erik ten Hag.
Napoli, prova di maturità superata nonostante la beffa
Un pareggio quello firmato da Di Maria in pieno recupero al Parco dei Principi che seppur sa di beffa non può che fa ben sperare per il futuro. Il Napoli di Carlo Ancelotti gioca con grande autorità sul campo del Paris Saint-Germain dei fenomeni Neymar e Mbappé e dell'ex Cavani, offrre una prova di grande personalità passando per ben due volte in vantaggio e giocando finalmente da big euopea anche lontano dal San Paolo, su un campo in cui nelle ultime tre edizioni solo il Real Madrid, dominatore delle ultime tre Champions League, è riuscito a portare a casa i tre punti. A chi si interrogava sul vero valore degli azzurri a livello europeo la risposta è stata servita in terra transalpina da Insigne e compagni che hanno ampiamente superato la prova di maturità. Vincere avrebbe avvicinato la qualificazione agli ottavi di finale, ma questo pareggio ottenuto con questa prestazione conferma che il Napoli è in piena corsa per centrare l'obiettivo, che sembrava molto più complicato al momento del sorteggio: con una vittoria nella prossima giornata quando si replicherà lo stesso match ma al San Paolo i campani ipotecherebbero infatti il passaggio del turno.
Liverpool, forza quattro
Nello stesso girone di Napoli e Psg tutto facile invece per il Liverpool di Jurgen Klopp che ad Anfield si è sbarazzato agevolmente (11 tiri in porta contro nessuno degli avversari) della Stella Rossa con un netto 4-0 firmato dal tridente delle meraviglie Sadio Mané (che ha anche sbagliato un calcio di rigore), Roberto Firmino e Momo Salah, autore di una doppietta. Con questo rotondo successo, e grazie al pareggio maturato nel match del Parco dei Principi, i Reds si riprendono la vetta del Gruppo C superando proprio i partenopei e si candidano ad entrare nuovamente nelle migliori sedici d'Europa.
Rimandati
Real Madrid, Lopetegui vince ma non convince
Vince ma non convince il Real Madrid di Julen Lopetegui che continua a veder traballare la propria panchina. Con il Viktoria Plzen i blancos rischiano tantissimo, e alla fine del primo tempo vengono subissati dai fischi dei propri tifosi ormai spazientiti, ma riescono a portare a casa tre punti fondamentali per il prosieguo del cammino in Champions League. Con gli addii di Cristiano Ronaldo e Zinedine Zidane però è evidente che qualcosa si sia rotto in quel meccanismo perfetto che ha portato le merengues a dominare l’Europa nelle ultime tre stagioni e, nonostante la vittoria con i cechi che consegna il primato momentaneo del girone in coabitazione con la Roma e un gran gol di Marcelo, sembra ancora che la svolta tanto attesa non sia ancora arrivata.
Il Bayern Monaco ancora non entusiasma
Vittoria sofferta contro un avversario non irresistibile per un’altra big europea in apparente stato di crisi. Il Bayern Monaco di Niko Kovac, ancora lontano dalla corazzata vista negli ultimi anni, batte il fanalino di coda Aek Atene tornando però ad evidenziare quei limiti di gioco visti che accompagnano i bavaresi fin dall’inizio della nuova stagione. Nella bolgia dello Spiros Louis Olympic Stadium di Atene ai campioni di Germania basta un uno-due ravvicinato poco dopo l'ora di gioco, firmato da Javi Martinez e Robert Lewandowski per domare un coraggioso Aek, per tre volte vicinissimo al vantaggio, per portare a casa i tre punti e raggiugere l’Ajax in vetta al girone, ma ancora non abbastanza per far star tranquilli i tifosi bavaresi.
Sconfitta in agrodolce per l'Inter
Dopo le vittorie con Tottenham e Psv, per l'Inter di Luciano Spalletti arriva la prima sconfitta in questa Champions League. In casa di un Barcellona orfano di Leo Messi i nerazzurri hanno sì perso 2-0 venendo, soprattutto nel primo tempo, sopraffatti dal possesso palla blaugrana, ma sono rimasti in partita fino a sette minuti dal novantesimo quando Jordi Alba ha segnato la rete del definitivo raddoppio. I meneghini dunque hanno dimostrato di poter fare risultato anche in casa di una corazzata come il Barça facendo ben sperare per la partita di ritorno che si giocherà tra due settimane a San Siro. Altra nota positiva per i nerazzurri arriva da Eindhoven dove il Psv ha fermato il Tottenham sul 2-2 rendendo la sconfitta del Camp Nou meno amara per Icardi e compagni.
Bocciati
Valencia, che regalo a Mou
Se ti trovi in un girone con Juventus e Manchester United di certo non puoi permetterti passi falsi se vuoi ambire alla qualificazione agli ottavi di finale. E invece il Valencia di Marcelino, dopo aver ben impressionato contro i Red Devils, stecca a Berna concedendo il primo punto nel gruppo H allo Young Boys. Consentendo quindi ai bianconeri di ipotecare il passaggio del turno e a José Mourinho e ai suoi di tirare un sospiro di sollievo nonostante la sconfitta casalinga patita proprio per mano dei campioni d’Italia. Un regalo dunque che gli spagnoli non si potevano proprio permettere di fare.
Disastro tedesco per l'Atletico Madrid
Il risultato più eclatante della serata è senza dubbio quello di Dortmund, dove il Borussia ha battuto per 4-0 il roccioso e granitico Atletico Madrid del ‘Cholo’ Simeone travolto dai gol di Witsel, ritornato nel grande calcio dal dorato esilio cinese, del giovane inglese Jadon Sancho e dalla doppietta di Raphael Guerreiro. A far rumore non è soltanto il clamoroso poker (la sconfitta più pesante mai subita da quando Diego Simeone siede sulla panchina dei madrileni) rifilato dai tedeschi, ma soprattutto il fatto che gli uomini di Favre hanno dominato in lungo e in largo il match mentre i Colchoneros si sono trovati insolitamente in costante difficoltà nel difendere.
Il Tottenham si fa male da solo
Si fa male da solo il Tottenham ad Eindhoven facendo un grande regalo all'Inter di Luciano Spalletti. Gli uomini di Mauricio Pochettino infatti a dieci minuti dal termine gettano al vento una vittoria sul Psv che avrebbe del tutto riaperto il discorso qualificazione. E invece l'espulsione di Lloris (portiere transalpino ancora protagonista in negativo come contro il Barcellona nel turno precedente) all'80 rimette in discussione una gara che gli Spurs sembravano riuscire a gestire agevolmente. Il 2-2 finale invece relega inglesi e olandesi in coabitazione all'ultimo posto del Girone B con l'Inter che nonostante la sconfitta subita al Camp Nou può vantare ancora 5 punti di vantaggio sulle due inseguitrici.