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Ammonisce il figlio, padre si vendica e picchia la ragazzina arbitro

L’episodio è avvenuto a Monterchi, in provincia di Arezzo, durante una partita del campionato Giovanissimi regionali: il genitore aggredisce, prima verbalmente poi fisicamente, la ragazza di 17 anni perché contrariato dal cartellino giallo rifilato a suo figlio.
A cura di Maurizio De Santis
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Voi cosa fareste a un uomo che prima insulta poi mette le mani addosso a una ragazzina e la manda all'ospedale per la violenza dell'aggressione? Lui è un padre fuori di senno, lei è un arbitro di 17 anni finito al Pronto Soccorso per avere osato ammonire il figlio dell'energumeno che ha rivolto improperi e vendicato l'ammonizione subita dal proprio figliolo. Pazzesco ma reale. Tutto vero: il fatto è successo durante una partita di calcio giovanile a Monterchi, un comune di meno di duemila abitanti in provincia di Arezzo (in Toscana). In campo c'erano i Giovanissimi regionali della Junior Tiferno e del Bastia ma quel match, purtroppo, non passa alla storia per le prodezze dei tecniche dei ragazzini o per il risultato che incuriosisce gli appassionati di statistica.

E' la cronaca (nera) dei fatti a prendere il sopravvento. In base alla ricostruzione effettuata, a scatenare la reazione rabbiosa del genitore sarebbe stato quel cartellino giallo ritenuto inopportuno e ingiusto. Un provvedimento che all'uomo non è andato a genio al punto da non riuscire a sbollire il nervosismo. E così, a fine incontro è scattata la contestazione nei confronti del direttore di gara. Prima ha protestato con veemenza, alzando la voce. Poi il tono s'è fatto più aggressivo e l'uomo ha perso le staffe, rifilando un calcio nella porta dello spogliatoio. Un colpo così violento da spingere l'anta contro la ragazzina (R. B.), caduta e poi trasportata dolorante all'ospedale per farsi refertare.

La denuncia. L'aggressore è stato immediatamente bloccato dai dirigenti che lo hanno bloccato e al tempo stesso chiamato i carabinieri perché prendessero in consegna l'uomo (denunciato, dovrà risponderne in tribunale). Ad accorrere sul posto è stato anche il padre della ragazzina, anch'egli con un passato da arbitro: ha abbracciato la figlioletta, l'ha rincuorata e portata via da quel brutto incubo vissuto a occhi aperti su un campo di calcio.

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