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Omosessualità nel calcio: l’imboscata di Cecchi Paone alla Nazionale

La caccia alle streghe è tornata, guarda caso contemporaneamente all’uscita dell’ultima opera letteraria del conduttore e giornalista romano. Una coincidenza più che sospetta, quasi un tranello orchestrato ad opera d’arte scegliendo bene tempi e protagonisti. Così, la Nazionale – e il calcio – sono caduti nella trappola, senza quasi accorgersene.
A cura di Alessio Pediglieri
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Siamo alle solite: quando c'è poco da dire è il momento in cui si parla di più. Mentre sarebbe opportuno rimanere in silenzio.
Così, proprio quando sarebbe stato il momento di tacere o pensare ad altro, ecco che puntualmente arriva il gossip più becero e triviale, con tutta la sua forza a irrompere in un mondo che oramai funge da grancassa per qualsiasi occasione: il calcio.
Visto che non bastavano gli scandali del calcioscommesse, non soddisfatti dalle querelle da "30 scudetti" o "terze stelle" sulle magliette, ancora avvelenati dai residui tossici di Calciopoli e dalle storie di sotterfugi e di dossier da spy-story, anestetizzati dalle ultime vicende di calciomercato dove si schiaffa in faccia alle persone comuni cifre da 50 milioni, Thiago Silva docet, come fossero soldi del Monopoli, non poteva mancare l'ultimo ‘scandalo' attorno alla Nazionale italiana, a sfondo sessuale.
Anzi, omosessuale.

La caccia alle streghe – Grazie al tempismo particolare di Alessandro Cecchi Paone, oggi – in pieno svolgimento di Euro2012, ovvero in una parentesi di calcio giocato che per molti sportivi vale quanto una boccata di ossigeno puro – così, non si discute di altro: in Nazionale ci sono giocatori omoessuali? E se sì, chi saranno? E ancora: perché non si è mai saputo? Adesso cosa succederà?
Una caccia medioevale alle streghe, soprattutto mediatica, basata sul nulla, su una non-notizia (per dirla alla Conte) su argomenti che già si sapevano ed erano sempre risaputi. Ma che in fondo, non interessano a nessuno, se non ad un desiderio morboso, insito nell'animo umano, di scoprire aspetti dell'altrui privacy.
E ad un bisogno, quasi compulsivo, di doversi fare pubblicità (come se ne avesse bisogno) per rilanciare il proprio ultimo libro uscito fresco fresco in libreria a ridosso dell'estate, suscitando curiosità e soprattutto pubblicità, gratuita, che non guasta mai. Ovviamente il riferimento è al ‘buon' Alessandro Cecchi Paone che, attraverso un media nazionale e semi istituzionale come Radio24 ha gettato il sasso nello stagno del calcio, anticipando gossip e curiosità (non certo facendo nomi) che non mancheranno nella sua ultima opera letteraria "Il campione innamorato. Giochi proibiti nello Sport”.
Dopotutto la storia recente insegna che l'argomento ‘sesso', o meglio ‘omosex' all'interno del calcio ha sempre suscitato curiosità e pettegolezzi da portinaie. Basti pensare all'ultima querelle tra due illustri giornalisti, Paolo Ziliani e Fabio Caressa sui Mondiali 82 che ha portato a querele per diffamazione proprio attorno all'argomento del giorno: l'omosessualità nel calcio. Allora fu un articolo di Pea su Il Giorno a scatenare le polemiche e le malelingue con il pezzo sul ‘muchacho e la muchacha' nel ritiro spagnolo azzurro, con protagonisti loro malgrado Paolo Rossi e Antonio Cabrini.
Oggi sono sottintesi su altri giocatori azzurri, senza far nomi per carità. Perchè è facile accusare altri di omertà, facendola a propria volta.

"Nella nazionale di Prandelli ci sono sicuramente due omosessuali, un bisessuale e tre metrosexual, quei maschi al momento interessati solo alle donne ma che hanno cura di se stessi e che hanno particolari più tipiche di un bisessuale o di un omosessuale, il che fa ben sperare per sviluppi futuri"

Cecchi Paone omosessualità e calcio
lo scrittore, giornalista, docente e conduttore scientifico Cecchi Paone in una delle sue innumerevoli apparizioni televisive

Lo scandalo non c'è, l'imboscata sì – Eccole le parole, "pietre dello scandalo", dove lo scandalo non esiste. Sorvolando su panegirici e riflessioni virtuose sull'omosessualità, soffermiamoci sullo ‘sgambetto' preparato dal conduttore, scrittore, giornalista e docente universitario Cecchi Paone: il lancio del sasso nello stagno del calcio, andando a toccare un antico tabù, un argomento da sempre ‘scottante' e che ha messo in fortissimo imbarazzo il mondo dello sport ‘maschile' per antonomasia, sapendo di sollevare un polverone difficilmente riconducibile a un refolo estivo. Un ‘tranello' che appare orchestrato ad arte in cui è caduta, malamente, l'Italia del pallone che ha – ironia della sorte – avuto nella conferenza stampa già programmata di Antonio Cassano, il suo (peggiore) portavoce. Che ha abboccato all'amo, complice una Federazione che avrebbe dovuto e potuto anticipare ed evitare qualsiasi situazione imbarazzante e deleteria per tutti, con un ufficio stampa più attento e solerte.
Nessuna censura, intendiamoci, perchè l'argomento non richiede un atteggiamento tale. Bensì prevenzione per due semplici motivi: non è un argomento degno di discussione in questo precismo momento, Cassano non è il giocatore-tipo che possa affrontare tali situazioni. I motivi li sappiamo tutti e sono stati confermati dallo stesso giocatore che non ha lesinato il suo pensiero sul quale sorvoliamo in commenti:

Ci sono froci in squadra?
Se penso a quello che dico, chissà che cosa vien fuori. Sono froci? Problemi loro, me la sbrigo così, sennò mi attaccano da tutte le parti. Son froci, se la vedessero loro. Mi auguro che non ci siano veramente in Nazionale

Cecchi Paone omosessualità e calcio
I tre giocatori ‘metrosessuali' indicati da Cecchi Paone: Montolivo, Abate e Giovinco

Pensieri a confronto, ma a chi interessa veramente? – Tutto qui racchiuso il Cassano-pensiero, in un perfetto assist come solo Fantantonio sa fare e che ha mandato dritto in porta Cecchi Paone e il suo libro, con tanti saluti alle ‘aperture' del mondo del pallone all'argomento ‘omosessuale', iniziato con la prefazione al racconto fatta da Cesare Prandelli sul tema dell'omosessualità.  Proprio Prandelli, già tempo addietro, aveva offerto il fianco alle facili polemiche ‘liberalizzando' il pensiero di una sessualità senza intralci anche nel mondo del pallone, storicamente arroccato in difesa di una intrinseca natura ‘virile', intoccabile. Attirandosi critiche anche da parte del mondo del calcio.

"Nel mondo del calcio e dello sport resiste ancora il tabù nei confronti dell’omosessualità, mentre ognuno deve vivere liberamente sè stesso, i propri desideri e i propri sentimenti. Dobbiamo tutti impegnarci per una cultura dello sport che rispetti l’individuo in ogni manifestazione della sua verità e della sua libertà"

Il pensiero di un Ct che, secondo Cecchi Paone, saprebbe perfettamente chi è omosessuale, chi bisessuale e chi metrosessuale: come fosse un gioco stile Risiko, dove la sessualità dei singoli debba venire incasellata per poterla gestire e osservare. "Strumentalizzazione" si diceva un tempo, oggi si può parlare di "prostituzione intellettuale" neologismo mourinhano che torna opportuno, perchè non sembra essere cambiato questo brutto vezzo italico nel far dire ad altri più di quanto non si sia in realtà detto.
Mentre tutti i giornali, le televisioni, i siti internet mandano in loop le parole imbarazzanti di Cassano (che solamente in un secondo tempo è stato accompagnato a dichiarare all'Ansa che "l’omofobia è un sentimento che non" gli "appartiene". Non volendo "offendere nessuno e assolutamente mettere in discussione la libertà sessuale delle persone") sarebbe forse il caso che ci si concentrasse sull'inutilità dell'argomento trattato che – fondamentalmente – non interessa nessuno se non i diretti interessati che gestiranno la propria vita e i propri gusti sessuali come meglio crederanno.

Come hanno fatto finora. Sicuri di non avere, nè ora nè in futuro, bisogno dei gossip e delle rivelazioni di un Cecchi Paone qualunque.

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