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Oggi, 45 anni fa, l’Italia di Fabbri cadeva contro la fatal Corea di Pak Doo-ik

Era il 1966 e l’Italia conobbe l’onta della vergogna sportiva ad opera di una nazionale di “Ridolini”. Da quella disfatta nacquero i miti della “fatal Corea” e del “dentista” Pak Doo Ik, ancora vivi dopo cinquant’anni.
A cura di Alessio Pediglieri
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Corea del Nord-Italia 1-0

Clamorosa sconfitta per l'Italia nel 1066

Corea 1966

Quando si parla di disfatta del calcio italiano a livello di nazionale nn si può non ricordare la disfatta del '66, contro la Corea ad opera di Pak Doo Ik. Oggi, 19 luglio 2011, a distanza di 45 anni, si "commemora" quel capitolo tra i più brutti del calcio azzurro con l'Italia che rimediò una disfatta storica, la "sconfitta" con la "esse" maiuscola. E' vero, nel corso degli anni ci sono stati altri capitomboli azzurri, ma quello della Corea fu emblematico. E per capire perchè basti ritornare con la memoria a quel periodo.

Corea 1966

UN'ITALIA CONVINCENTE – La preparazione della nazionale guidata da Edmundo Fabbri offre un quadro positivo consolante: il 14 giugno si batte la Bulgaria a Bologna per 6-1, il 18 giugno si vince con l'Austria a Milano per 1-0, il 22 giugno si fa fuori anche l'Argentina a Torino per 3-0, e il 29 giugno si strapazza il Messico a Firenze per 5-0. Infine, il 7 luglio, la nazionale liquida una selezione danese per 3-0 in una partitella d'allenamento. Si arriva ai mondiali in un clima sufficientemente tranquillo. La prima partita è con il Cile, e si vince per 2-0 in una partita considerata la rivincita di quella persa ai mondiali del 1962, proprio in casa dei cileni. Ma in campo non si vede una nazionale come quella più volte vincitrice negli incontri di avvicinamento al mondiale: primo giocatore a fare da bersaglio alle critiche di stampa e tifosi è Gianni Rivera, reo di aver disputato una gara in sordina. La riprova è nella sconfitta con l'URSS, persa per 1-0. A questo punto non si pensava ancora al dramma: bastava battere laCorea per passare ai quarti di finale.

I RIDOLINI CHE FANNO PIANGERE L'ITALIA – Valcareggi, vice di Fabbri, dice dei coreani che "a vederli giocare sembrano una comica di Ridolini".
Purtroppo la farsa fu tutta per l'Italia, e gli azzurri se la costruirono minuto per minuto nella partita più assurda che l'Italia abbia mai giocato nella sua lunga storia. Mentre Bulgarelli rimaneva colpito ad un ginocchio ed usicva di scena al 33′, Perani falliva una paio di gol; Il gol della Corea arrivò al 42′ con Pak Doo Ik, e tutta la ripresa non fu sufficiente all' Italia nemmeno per pareggiare. Ancora una volta si fanno le valigie e ad attendere gli italiani all'aereoporto di Genova ci saranno solamente insulti e pomodori.

Corea 1966

PAOK DOO-IK  E I SUOI FRATELLI – Dunque, il più famoso guastatore dell'Italia calcistica è da sempre il coreano Pak Doo Ik, il goleador della Corea del Nord, che mandò a casa l' Italia di Fabbri dal Mondiale  1966 a Middlesbrough nel primo turno della kermesse mondiale. Da oltre 40 anni, la "fatal Corea" infatti è sinonimo di disfatta calcistica, di caduta rovinosa, di disastro. In molti avevano pensato ancora a Pak Doo Ik otto anni dopo, quando l' Italia di Valcareggi, che si era presentata al Mondiale 1974 da favorita, riuscì ad andare sotto contro Haiti: il gol avversario arrivò da un altro "Carneade", Sanon, un Pak Doo Ik haitiano. Era il 15 giugno '74 e il giocatore avversario aveva messo fine all' imbattibilità record di Zoff di 1.142 minuti. Poi toccò anche l' Italia mondiale targata Bearzot. Ad esempio, lo svizzero Elsener riuscì a rovinare con un gol in amichevole la festa dei campioni ricevuti dal Papa, da Pertini e da Spadolini, davanti al pubblico di Roma: 0-1, il 27 ottobre ‘ 82.  Quattro mesi dopo, 12 febbraio '83, stessa figuraccia sempre con Bearzot ma questa volta i Campioni di Espana '82 buttarono via la qualificazione europea andando a pareggiare a Cipro 1-1. A segnare era stato tale Christos Mavris, un postino di 23 anni; gli uomini di Bearzot si salvarono con un pareggio che evitò la rovinosa caduta su un autogol di Patikkis, un bancario amante del calcio.

Corea 1966

LE BRUTTE FIGURE FINO AL TERZO MILLENNIO – Tra i tanti che hanno ostacolato la nazionale italiana si ricorda anche Bohinen, il norvegese che negli anni '90 aveva segnato il 2-1 all' Italia, ancora e sempre nelle qualificazioni europee. Era il 5 giugno '91, ma fu un gol così pesante da segnare l' inizio della fine della gestione di Azeglio Vicini, sostituito da Arrigo Sacchi a metà ottobre. Un giorno nerissimo per l' Italia, visto che l' Under 21 di gol ne aveva presi addirittura sei. Il destino non ha risparmiato nemmeno un pareggio da forte depressione all' Italia di Sacchi, subito dopo il secondo posto al Mondiale americano del '94: gli azzurri riuscirono ad andare sotto contro la Slovenia, sul campaccio di Maribor. Era il 7 settembre '94 e il vantaggio avversario arrivò col gol di Udovic, poi pareggiato da Costacurta. Sacchi, nel dopopartita, fu pronto ad ammettere: "È stata una vera figuraccia", poi rimediata strada facendo. Irrimediabile invece fu la caduta al Mondiale 2002, ancora contro una  Corea, questa volta del Sud. la beffa arrivò al golden gol: azzurri a casa, dopo il vantaggio di Vieri e il pareggio di Seoul, per mano di Jung-Hwan Ahn, scoperto da Gaucci, attaccante del Perugia, capace di mettere al tappeto Buffon. Era il 18 giugno 2002, un martedì, come quello di Pak Doo Ik e della Corea del Nord.

Corea 1966

IL DENTISTA MILITARE – Ma chi era Pak Doo Ik? Come nelle meigliori tradizioni, anche il giocatore coerano rimase per tantissimi anni avvolto da un velo di mistero e attorno alla sua figura nacquero leggende metropolitane più o meno credibili. Le speculazioni della stampa italiana di quegli anni fecero sì che venne diffusa la notizia secondo cui Pak Doo-Ik praticasse infattila professione di dentista. In realtà aveva semplicemente una qualifica ma non esercitò mai quella professione e Pak Doo-Ik negli anni seguenti lavorò come professore di educazione fisica. Proprio grazie al gol messo a segno contro l'Italia, battendo Albertosi al 42′, venne promosso da caporal maggiore a sergente e divenne un eroe nazionale. Ciononostante preferì terminare lì la sua carriera calcistica e militare. In seguito è stato Commissario tecnico della Corea del Nord alle Olimpiadi di Montreal 1976. Ai Mondiali del 2002, alla vigilia della partita contro la Corea del Sud, i sudcoreani rinfacciarono all'Italia la sconfitta di 36 anni prima, con uno striscione che recava la scritta: «Do you remember? 1-0». In più dipinsero alcuni seggiolini della tribuna del Daejeon World Cup Stadium di bianco affinché si potesse leggere la scritta Again 1966. Ma Paok Doo Ik ritornò anche nel terzo millennio: nel 2008, in occasione delle Olimpiadi di Pechino, è stato tedoforo durante il transito della fiaccola olimpica nella Corea del Nord.

IL TABELLINO DELLA VERGOGNA – Campionati Mondiali – Gruppo 4, Girone eliminatorio, 3ª partita
Middlesbrough, martedì 19 luglio 1966 ore 20.30

COREA DEL NORD-ITALIA 1-0

MARCATORI: Pak Doo Ik 42′ minuto

COREA DEL NORD: Li Chan Myung, Lim Zoong Sun, Sin Yung Kyoo, Ha Jung Won, Oh Yoon Kyung, Im Seung Hwi, Han Bong Zin, Pak Doo Ik, Pak Seung Zin, Kim Bong Hwan, Yang Sung Kook
Allenatore: Myung Rye Hyun

ITALIA: Albertosi, Landini, Facchetti, Guarneri, Janich, Fogli, Perani, Bulgarelli, Mazzola A., Rivera, Barison
Allenatore: Fabbri Edmondo

ARBITRO: Schwinte (Francia)

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