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Ofi Creta, Gattuso si dimette: questa volta è ufficiale

L’ex campione del mondo è già tornato in Italia e in un lungo messaggio ha spiegato i motivi della sua scelta, dopo il tira e molla dello scorso ottobre.
A cura di Marco Beltrami
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Questa volta è ufficiale e non ci saranno ripensamenti. Gennaro Gattuso ha deciso di dimettersi dall'Ofi Creta e la scelta è definitiva. Sono passati 2 mesi dalle prime dimissioni dell'ex campione del mondo che fu convinto però a non mollare il club greco dai tifosi. Da allora però sono aumentati i problemi della squadra e della società che hanno inevitabilmente spinto Gattuso ad alzare bandiera bianca. Queste le sue parole per motivare la sofferta scelta ai microfoni del sito ufficiale dell'Ofi Creta che milita al 15° posto della classifica con 3 sconfitte nelle ultime 4 gare: "La decisione fa seguito agli ultimi gravi episodi di una lunghissima serie, che prosegue inininterrottamente dall’inizio della corrente stagione: lunedì scorso, dopo la pausa natalizia, parecchi calciatori non si sono presentati agli allenamenti e altri hanno manifestato la stessa intenzione, se non verranno loro garantiti gli stipendi".

Le difficili condizioni societarie

Difficile lavorare e migliorare la rosa con la società che dovrà fare i conti con il blocco parziale del mercato di gennaio da parte della Federcalcio. Gattuso non può lavorare in queste condizioni, spiegando tutto ai tifosi: "Il tutto rende oggettivamente impossibile continuare con serietà e con la necessaria serenità il lavoro dell’allenatore e del suo staff, già provati da 6 mesi di stillicidio per le enormi difficoltà logistiche quotidiane. Avevo già segnalato per tempo pubblicamente, prima col famoso sfogo dello scorso mese di settembre diffuso dai media e poi con le dimissioni di ottobre rientrate per volontà dei tifosi, la deriva in atto. Mi ero convinto che fosse possibile arginarla, raddoppiando la fatica e un impegno già totalizzante. Non immaginavo che i problemi sarebbero ulteriormente aumentati, fino a rendere vano qualsiasi tentativo di superarli. Mi dispiace tantissimo per la gente di Creta, che non merita tutto questo, e per l’isola, dove con la mia famiglia e con i miei collaboratori mi sono trovato benissimo. Ne serberò un ricordo magnifico".

Una battaglia persa in partenza da Gattuso

Anche un combattente come Ringhio dunque è stato costretto a lasciare, per non proseguire in una battaglia già persa in partenza: "Io sono abituato a combattere, come testimonia tutta la mia carriera sportiva, e l’attaccamento alla maglia è da sempre il mio credo, intendo trasmetterlo ai calciatori che alleno. Purtroppo stavolta mi sono dovuto arrendere: l'attuale situazione va ben oltre le mie forze. Rimanere ancora, senza alcuna reale prospettiva di evitare il naufragio societario e sportivo, sarebbe stato poco dignitoso e soprattutto poco rispettoso verso la gente di Creta. Che ringrazio, assieme a quei dirigenti, a quei dipendenti e a quei calciatori dell’Ofi che fino all’ultimo mi hanno sostenuto in una battaglia durata sei mesi. Ho trovato la squadra dimezzata al campo d’allenamento e altri calciatori che battevano cassa da me. A quel punto ho capito che i miei sforzi erano stati davvero vani. Auguro all’Ofi e ai suoi tifosi un futuro più sereno e i migliori successi".

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