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Offese razziste a un avversario: ragazzino di 14 anni squalificato per 10 giornate

Il grave episodio d’intolleranza è accaduto in Umbria, durante una gara del campionato regionale (categoria Giovanissimi)
A cura di Maurizio De Santis
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Dieci giornate di squalifica inflitte a un ragazzino di 14 anni. La motivazione di una sanzione così dura da parte del Giudice Sportivo è gravissima: il ragazzo è stato punito per le offese razziali rivolte a un avversario di colore. Il fatto è accaduto in Umbria durante una partita del campionato regionale della Figc, categoria Giovanissimi: in campo c'erano l'Arrone (club della Valnerina, nella zona di Terni) e il Cascia, il match s'è concluso in pareggio (1-1) ma il risultato e l'aspetto sportivo sono finiti in secondo piano a fronte della gravità dell'accaduto che il direttore di gara ha messo a referto. Quando l'arbitro si accorge della situazione e percepisce le parole pronunciate dal ragazzo non ha esitazione: estrae il cartellino rosso, lo spedisce anzitempo nello spogliatoio e, oltre a verbalizzarne il nome, provvede anche ad aggiungere la nota relativa a quelle espressioni discriminatorie.

Quanto accaduto in Umbria riporta alla memoria un episodio accaduto di recente ma in Piemonte, ancora una volta durante una partita di calcio giovanile. A Torino si gioca il derby tra i Pulcini granata e quelli della Juventus. La gara sembra scivolare via senza problemi, nessuno avrebbe mai immaginato che di lì a poco sarebbe scoppiata la baruffa. Tutto comincia a causa degli insulti indirizzati a un ragazzino di colore che indossa la maglia del Toro: ci vuole poco perché quella situazione degeneri e scoppia una specie di rissa nella quale ad avere la peggio sono i genitori del bambino, aggrediti e malmenati. Offese gravissime sono quelle ricevute dalla madre del ragazzino che, per il colore della pelle, viene fatta oggetto degli insulti più beceri e biasimevoli. Il marito della donna interviene ma è a sua volta assalito da altri genitori. Un pessimo esempio davvero.

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