536 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Oddo: “Il Mondiale 2006? Vincerlo è stata una sconfitta per il nostro calcio”

L’attuale tecnico dell’Udinese, che con gli Azzurri alzò al cielo la Coppa del Mondo in Germania, ha commentato l’eliminazione dal prossimo Mondiale: “E’ stata una delusione enorme, ma dopo Berlino nessuno ha sentito l’esigenza di cambiare”.
A cura di Alberto Pucci
536 CONDIVISIONI
Immagine

La Federazione italiana e la stessa nazionale di calcio sono al punto "zero". La dolorosa eliminazione dai Mondiali, ha infatti costretto Carlo Tavecchio prima a dare il benservito e poi a rassegnare le proprie dimissioni. In attesa del nuovo presidente federale (che dovrebbe venir fuori dalle elezioni del prossimo 29 gennaio) e del nuovo commissario tecnico, che avrà il compito di ricostruire la nostra Nazionale, uno degli eroi del Mondiale 2006 ha preso la parola per dire la sua sulla situazione attuale in seno alla Federazione.

"E' stata una delusione enorme, ma da un certo punto di vista ne sono stato contento, per il bene del calcio italiano – ha dichiarato Massimo Oddo, in un'intervista rilasciata a "La Repubblica" – La più grande sconfitta fu la vittoria del 2006: il calcio italiano si sentì il più forte e non avvertì l’esigenza di cambiare".

Immagine

Il nuovo presidente

Il cambiamento potrebbe arrivare a fine mese. Al momento, in corsa per la poltrona federale, ci sono Tommasi, Sibilia e Gravina. Chi verrà eletto, avrà il compito di scegliere anche il nuovo ct che molto probabilmente non arriverà prima della prossima primavera: "Il nuovo presidente? Chi arriva può avere anche 70 anni, l’importante è che sia nuovo davvero – ha continuato il tecnico dell'Udinese – Una persona sola non basta. Tommasi e Albertini, ad esempio, sono in gambissima, ma ci vuole un lavoro collegiale".

Nella lunga chiacchierata con il quotidiano milanese, Oddo ha anche rivelato di aver pensato anche lui alla carriera dirigenziale: "Volevo fare il dirigente di alto livello: alla Marotta o alla Galliani. Quando ho smesso di giocare nel 2012, ho fatto tutti i corsi possibili. L’obiettivo era chiaro, ma ho trovato un muro. Chiedevo solo di imparare un nuovo mestiere: non ho trovato nessuno che me lo insegnasse".

536 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views