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Non chiamatele ‘riserve’: i colpi dalla panchina hanno deciso le semifinali di Champions

È una delle edizioni più pazze della storia recente della Champions League. Rimonte clamorose, grandi squadre eliminate, campioni che non brillano e nuove stelle che si accendono. Così, tra un Cristiano Ronaldo e un Messi che vengono eliminati, a prendersi il palcoscenico sono quei giocatori che non ti aspetti, tra cui Llorente, Origi e Lucas Moura, decisivi in queste rocambolesche semifinali.
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Tra i tanti fattori che determinano il successo in Champions League, oltre alla condizione fisica, l'idea di gioco, le motivazioni, c'è anche il sapersi adattare. Lo sanno bene Liverpool e Tottenham, finaliste inedite di questa edizione, che hanno meritato di incontrarsi il 1 giugno al Wanda Metropolitano anche per essere riuscite a gestire alla grande le emergenze che si sono trovate a fronteggiare. Ipotizzare una rimonta per 4-0 al Barcellona è di per se una follia; pensare di farla senza Salah e Firmino è un film di fantascienza. E non da meno è essere costretti a dover affrontare il City di Guardiola, lanciatissimo verso il titolo in Premier League, senza un bomber da oltre 40 gol a stagione come Harry Kane, fermo ai box per un grave infortunio. Eppure sono lì, Spurs e Reds, pronti ad avvolgere con la Union Jack la coppa dalle grandi orecchie.

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Llorente, Origi, Lucas: gli eroi di Champions vengono dalla panchina

Trasformare l'emergenza infortuni in oro, tanto da veder siglati gol pesanti (e, se vogliamo, storici) da giocatori virtualmente esclusi dall'11 ideale. Tra un Cristiano Ronaldo e un Lionel Messi, non c'è da sorprendersi se a far emozionare milioni di appassionati contribuiscano anche calciatori come il Red Origi o gli Spurs Llorente e Lucas.

Fernando Llorente è stato chiamato a sostituire Harry Kane dopo che l'uragano è stato costretto a fermarsi per infortunio nella gara di andata dei quarti di finale contro il Manchester City. Lo spagnolo ex Juve non ha fatto rimpiangere il bomber inglese, offrendo ottime sponde e capacità di far salire la squadra, oltre ad essere l'autore del gol decisivo nella gara di ritorno all'Ethiad Stadium che è valso la qualificazione per il Tottenham.

Divock Origi ha scelto la gara migliore per segnare le sue prime reti in Champions League. Chiamato a rafforzare un reparto orfano di Salah e Firmino (non proprio gli ultimi due arrivati), con la sua doppietta ha aperto e chiuso la rimonta ad Anfield contro il Barcellona, destinata a entrare nella storia del calcio. Se pensiamo che – in mezzo – gli altri due gol sono stati segnati da quel Wijnaldum entrato per l'infortunato Robertson, abbiamo la dimostrazione che la sfortuna, se la si sa gestire, può portare a grandi opportunità.

Lucas Moura entra di diritto nella storia del calcio, con la stessa caparbietà con cui è entrato nell'area dell'Ajax nella ripartenza che ha portato al primo gol degli Spurs. Con la sua tripletta ha consentito al Tottenham di giocarsi una finale di Champions per la prima volta nella sua storia, dopo avergli regalato il passaggio dei gironi con quel gol al Barcellona che ha infranto le speranze dell'Inter. Anche lui "agevolato" dall'infortunio di Kane, di sicuro ieri sera ha fatto gioire il compagno di squadra costretto a guardare dalla tribuna.

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