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Non c’era più carburante: così è precipitato l’aereo della Chapecoense

La scatola nera ha rivelato la sconvolgente verità: la tragedia del 28 novembre 2016 dove sono morte 71 persone, poteva essere evitata. La compagnia aerea non solo non ha rispettato gli standard internazionali sulla quantità di carburante nei serbatoi ma i piloti avrebbero ignorato segnali e spie luminose sul quadro comandi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una orribile verità: la tragedia che ha colpito la Chapecoense poteva essere evitata. L'impatto aereo dove perì quasi l'intera squadra con gli accompagnatori al seguito, avvenne non per imprevisti guasti ma semplicemente per una mancanza di carburante. questa è la sconvolgente rivelazione che arriva dagli esami della scatola nera che ha registrato gli ultimi attimi che si sono vissuti sull'aereo in cui viaggiava la squadra brasiliana.

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Dovrebbe essere una sentenza definitiva, senza ulteriori appelli e per questo ancor più incredibile nella sua atrocità. Dal rapporto stilato in questi mesi, risulta in modo chiaro come a far precipitare il volo della compagnia LaMia Airlines sia stata la carenza di carburante. Nella relazione si evidenzia come l'allarme per il carburante sia scattato sul velivolo già 40 minuti prima dell'incidente. Ciò doveva imporre un cambio di programma, una deviazione di rotta e un rifornimento obbligato. Con tanto di spia accesa e segnali acustici,  l'equipaggio dell'aereo non ha invece fatto nulla per evitare il disastro.

La Tragedia – ha dichiarato il colonello Miguel Camacho, a capo della commissione d'inchiesta sull'incidente – è avvenuta per esaurimento del carburante in seguito a una inadeguata gestione del rischio da parte della Compagnia aerea LaMia.

Sembra che oramai non ci siano dubbi sulla responsabilità della compagnia aerea che non ha rispettato nemmeno i parametri internazionali di volo, in fatto di carburante.  Gli standard internazionali richiedono che un velivolo quando parte abbia a bordo il carburante necessario per raggiungere l'aeroporto di destinazione più una riserva che consenta di raggiungere un aeroporto alternativo in caso di emergenze. Oltre a ciò dovrebbe sempre avere altro carburante per essere autosufficiente per ulteriori 30 minuti.

Il volo della Chapecoense non aveva nulla di tutto ciò e gli esami dimostrano che nel serbatoio c'erano due kg in meno di combustibile. Per questo motivo, il 28 novembre 2016 si sarebbe potuto evitare la morte di 71 persone, fra cui giocatori, dirigenti e staff della Chapecoense e giornalisti al seguito.

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