Noia, calci e cartellini: il derby di Madrid fa felice il Barça
Il primo derby di Madrid al Wanda Metropolitano tra Atletico Madrid e Real Madrid finisce 0-0. L'attesa per la stracittadina nella nuova casa dei colchoneros è stata tradita totalmente e grazie a questo risultato il Barcellona, dopo la vittoria di oggi sul Leganes, si porta a 10 punti di distacco e saluta tutta la il gruppo che insegue.
Non è stata una partita spettacolare perché le due squadre hanno badato più a non prendere goal che a proporre gioco: derby duro in cui non sono mancate polemiche, cartellini e interventi al limite del regolamento. Prima dell'inizio della gara i giocatori hanno osservato un minuto di silenzio per la morte dell'ex giocatore dell'Atletico Madrid, Feliciano Rivilla.
Le formazioni
Diego Simeone ha messo un campo l'Atletico Madrid con un 4-2-3-1; con Oblak tra i pali; Juanfran, Godin, Savic ed Hernandez in difesa; Thomas e Gabi in mediana; Correa, Koke e Saul alle spalle di Griezmann. Zinedine Zidane risponde con il solito 4-3-1-2 che vede Kiko Casilla in porta e Carvajal, al rientro, Varane, Ramos e Marcelo in difesa; Modric, Casemiro e Kroos alle spalle di Isco, Benzema e Ronaldo.
Noia, calci e cartellini: pari tra Atletico e Real
Primo tempo. Subito una grandissima occasione per l'Atletico: al 2′ Angelito Correa non riesce ad inquadrare la porta a tu per tu con Kiko Casilla. A servire l'argentino ci aveva pensato Varane con un tocco maldestro. Meglio l'Atletico nella prima parte di gara perché prova a tenere la palla e quando la perde va subito in aggressione sui portatori di palla e gli uomini a supporto. I blancos vengono fuori alla distanza e ne esce una gara di grandissima intensità. Non ci sono particolari occasioni per le due squadre ma solo potenziali azioni. Episodio dubbio in area del Real con Lucas Hernandez che colpisce al naso Sergio Ramos con una scarpata ma non viene segnalato nulla. Il possesso palla è a favore della squadra di Zidane ma l'Atletico non sta a guardare e quando può ribaltare l'azione lo fa con una certa velocità. Tanta aggressività e attenzione
Secondo tempo. Zidane è costretto a sostituire Sergio Ramos per il problema al naso ed è Nacho a prendere il suo posto. Il Real parte forte, muovendo la palla da destra a sinistra e viceversa con discreta velocità, ma non riesce mai a creare problemi a Oblak. Simeone sostituisce Thomas con Carrasco e modifica l'assetto della sua squadra portando i suoi ad un 4-4-2 molto offensivo. Non succede molto fino all'ingresso di Torres e Gameiro, con quest'ultimo vede il suo tiro a rete salvato da Varane a pochi cm dalla linea. Il Real ci prova nel finale con Cristiano Ronaldo, in ombra anche questa sera, ma viene murato da Lucas Hernandez a pochi metri dalla porta. Al triplice fischio di Fernandez Borbalan il risultato è 0-0.
Il migliore: Isco
In una gara in cui si è visto molto poco a livello tecnico, Isco accende la luce ogni volta che tocca la palla ma predica nel deserto: il numero 22 regala giocate di altissima scuola in tutte le zone del campo ma non bastano per dare ai suoi i 3 punti. La prima palla che gli viene recapitata in maniera maldestra lui la aggancio in un modo talmente soave e che leggiadro che sembra di guardare una gara di danza classica più che una partita di calcio. Un super dribbling a metà campo tra tre avversari e un apertura per Ronaldo a 60 metri sono l'eredità di questa prima stracittadina al Wanda Metropolitano. Spesso esagera nel dribbling ma è l'unico che prova a creare la superiorità numerica.