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Nocerino, messaggio al papà scomparso: “Auguri, sei sempre il mio super eroe”

L’ex calciatore di Palermo e Milan scrive su Instagram un messaggio dedicato al padre che non c’è più nel giorno del suo compleanno: “Ti vorrei dire una marea di cose ma purtroppo non posso, ma l’unica cosa che ti posso dire è che immaginerai è che mi manchi”.
A cura di Maurizio De Santis
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Antonio Nocerino, ex calciatore del Milan e del Palermo, ha dedicato su Instagram un messaggio al padre scomparso. Un post sul social network nel quale il giocatore è in fotografia accanto al genitore. Immagina un po' scolorita e sfumata dal tempo ma viva nel cuore e nella memoria di ‘quel ragazzo' che adesso è negli States dopo aver militato a lungo in Serie A. Parole semplici e cariche di tenerezza, Nocerino le ha volute rivolgere al padre scomparso nel giorno del suo compleanno. Il centrocampista dell’Orlando City ha mostrato grande sensibilità esternando uno dei ricordi più belli della sua famiglia.

Quando ero piccolo volevo diventare un calciatore, ma poi anno dopo anno capivo che avevo un supereroe in casa e quel supereroe eri tu papà – si legge nel messaggio di Nocerino -. Da allora il mio obiettivo era ed è diventare come te, perché eri bravo, buono, disponibile con tutti, rispettoso, educato, insomma eri il mio super papà. Oggi è il tuo compleanno, ti vorrei dire una marea di cose ma purtroppo non posso, ma l’unica cosa che ti posso dire è che immaginerai è che mi manchi e che ti amo da morire. Buon compleanno mio supereroe, dai un mega bacio a mamma da parte mia. Vi amo.

Dall'Italia alla Major League passando per Palermo. Antonio Nocerino ha indossato la maglia dei rosanero per 3 stagioni (dal 2008 al 2011) poi venne ceduto a titolo definitivo al Milan per una somma di 500 mila euro. Nulla rispetto al valore che il suo rendimento avrebbe acquisito nei mesi successivi grazie all'intesa perfetta, all'ambientamento maturato in fretta negli schemi rossoneri. Tra i segreti di quell'alchimia incredibile che lo portò a siglare 10 gol in campionato c'era anche un'altra motivazione: con Zlatan Ibrahimovic, letale sotto porta e bravo ad aprire spazi per gli inserimenti, aveva instaurato un feeling vincente.

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