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Nocerina, ds Pavarese: “Giocatori minacciati di morte”

Il dirigente del club molosso racconta la propria verità sui fatti che precedettero il derby con la Salernitana finito in farsa.
A cura di Alessio Pediglieri
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tifosi nocerina protestano

Ancora un altro mattone per la strada che dovrebbe portare alla verità di quanto accaduto nei giorni e nelle ore precedenti all'oramai tristemente famoso derby du Lega Pro Salernitana-Nocerina condizionato dalla follia ultrà tanto da durare solamente 20 minuti dopo che la squadra rossonera aveva esaurito tutti i cambi ed era rimasta in campo con meno di sette giocatori. Allora le voci si susseguirono in una serie di accuse e smentite in cui si sottolineava da più parti che i calciatori molossi avessero subito fortissime pressioni da parte dei propri tifosi tanto che in alcuni casi si parlava proprio di minacce di morte. Ovviamente, la tifoseria Nocerina rispedì al mittente le accuse, appoggiata anche dal sindaco della città che si dichiarava esterrefatto di quanto di male si stesse raccontando verso i propri concittadini.

La verità: minacce  e assenza delle autorità – Oggi, dopo che le indagini hanno fatto gran parte del loro corso, portando anche all'arresto di 15 tifosi rossoneri e dopo le accuse nei confronti di giocatori e di società ‘deboli' a tal punto da accondiscendere al volere degli ultrà, parla il direttore sportivo della Nocerina, intervistato dalla Rai, Luigi Pavarese. E lo fa confermando ciò che molti giocatori della Nocerina hanno sempre evitato di dire, ovvero delle effettive minacce personali subite e sottolineando l'inadeguatezza delle forze dell'ordine e della Prefettura – tra i principali colpevoli dell'accaduto. "La nostra è una squadra fatta di giovanissimi – ha spiegato Pavarese – e i ragazzi hanno risentito molto delle pressioni, delle minacce, anche di morte, che sono state fatte loro. Le vittime di quanto avvenuto siamo soprattutto noi, per questo respingo l'idea che il club o i giocatori possano essere accusati di illecito sportivo".

Dopo il danno la beffa: il rischio di illecito sportivo – Infatti è proprio questo il rischio che oggi la Nocerina e i suoi tesserati corre. Secondo il regolamento federale che vige anche in Lega Pro come in tutti gli altri campionati italiani, il comportamento in campo da parte dei giocatori che hanno simulato infortuni e la scelta dell'allenatore – coadiuvato dalla società – nell'effettuare nei primi minuti di gioco tutte e tre le sostituzioni a disposizione, sono sanzionabili con l'accusa più grave: l'illecito sportivo. E, secondo la giustizia sportiva, ciò comporterebbe a pesanti squalifiche nei confronti di giocatori e dirigenti e una multa saltissima al club che rischia anche la radiazione dalla categoria.

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