No alla Roma, sì al Chelsea: chi ha fatto l’affare con Giroud?
Il suo nome è stato tra i protagonisti del vero e proprio valzer delle punte andato in scena nell'ultimo calciomercato invernale. Olivier Giroud ha lasciato l'Arsenal per trasferirsi al Chelsea pochi giorni fa, dopo il mancato trasferimento in Blues di Dzeko e l'approdo di Aubameyang all'Arsenal. Un'operazione da circa 20 milioni complessivi per il club campione d'Inghilterra che ha cercato di assicurare al suo manager Antonio Conte, un rinforzo per il reparto offensivo strappandolo ad altri club come la Roma, molto interessata alle sue prestazioni.
Giroud svela il retroscena di mercato sull'interesse della Roma
A confermare l'interesse di mercato dei giallorossi nei suoi confronti, ci ha pensato lo stesso Giroud. La Roma ha fatto sul serio per assicurarsi le prestazioni del francese, interessata probabilmente a cautelarsi in vista di un possibile addio di Edin Dzeko. Queste le parole della punta che non lasciano spazio a dubbi: "Mi ha cercato il Borussia Dortmund, ma solo per un prestito. Il Siviglia era interessato, ma è stata la Roma a contattare il mio agente per aprire le trattative"

Perché Giroud ha detto no alla Roma e sì al Chelsea
Alla fine però tutto si è concluso con un nulla di fatto, con il Chelsea che invece ha piazzato l'offerta giusta per portare alla propria corte Giroud. Difficile dire di no all'allenatore salentino con il classe 1986 che ha spiegato così i motivi del sì ai Blues: "Quando Conte ha mostrato interesse nei miei confronti, dicendo che mi apprezzava per il mio profilo tecnico, non ho avuto alcun dubbio. Ho messo da parte tutte le altre ipotesi, compresa quella di rimanere all'Arsenal. Lavoriamo bene insieme". No alla Roma, e sì al Chelsea dunque con i giallorossi che possono comunque ritenersi soddisfatti per la permanenza di Dzeko, calciatore già integrato negli schemi di Di Francesco e che ben conosce ormai il calcio italiano al contrario di Giroud.
Giroud, avvio di esperienza al Chelsea da dimenticare
Tutti felici dunque, almeno inizialmente. Già perché l'avventura di Giroud al Chelsea è partita non sotto i migliori auspici. Due le convocazioni da parte del tecnico Antonio Conte, per le partite contro Bournemouth e Watford e in entrambi i casi la formazione londinese è stata pesantemente sconfitta. Se nella prima occasione l'attaccante è rimasto in panchina (dove ha spesso e volentieri sorriso alle telecamere, nonostante l'esito non positivo del match), nella seconda Antonio Conte ha deciso di schierarlo nell'ultima mezz'ora. Grande volontà ma poca incisività in avanti per l'ex Arsenal che spera di avere presto una chance da titolare.