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Niente magie, Messi non replica a CR7 e gioca da ‘umano’

Dzeko unica nota positiva dei giallorossi ma troppi errori in disimpegno aprono la strada a un Barcellona tutt’altro che irresistibile. La Pulce si regala una serata ‘normale’.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Senza paura ma con la consapevolezza che al ‘Camp Nou’ non sarebbe stato facile per questa Roma affrontare i marziani del Barcellona. Tra catalani e giallorossi la sfida d’andata dei quarti di finale di Champions è terminata con il punteggio di 4-1 in favore degli uomini di Valverde grazie ad un autogol di De Rossi e uno di Manolas per il Barcellona e i gol di Piquè e Suarez. Nel mezzo il gol di Dzeko. Un match che, come prevedibile alla vigilia, sarebbe stato tutto di marca blaugrana fin dalle prime battute anche se la Roma ha mostrato comunque grande personalità. Di Francesco si è affidato al suo ‘usato sicuro’, ovvero quel 4-3-3 un po’ cambiato negli uomini con Florenzi sulla linea degli attaccanti (Dzeko e Perotti), invece di El Shaarawy e Gerson o anche Schick.

Grande assente della gara, per infortunio, Radja Nainggolan. Dall’altra parte tutto confermato invece per Valverde che nel suo 4-4-2 di partenza ha ovviamente schierato Leo Messi e Suarez in attacco e il solito centrocampo composto da Iniesta, Rakitic e Sergio Busquets con Sergi Roberto preferito a Dembèlè lungo la fascia destra. Tra i migliori in campo sicuramente Rakitic autore di una gara pregevole. Da dimenticare invece la prestazione di Strootman, uno dei peggiori in campo in terra catalana. Ma andiamo allora a vedere nell’ordine i top e i flop di questo Barcellona-Roma.

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I top nel match del ‘Camp Nou’

Il gioco del Barcellona passa tutto dalle intuizioni di Rakitic

Il segreto vincente di questo Barcellona capace di vincere praticamente subito questa stagione della Liga, sta sicuramente nella qualità dei singoli. Con le dovute distanze da un mostro sacro come Messi, anche contro la Roma in Champions League, è emerso, per l’ennesima volta, il segreto del successo della squadra di Valverde: Ivan Rakitic. Il croato è stato uno dei migliori in campo. Fenomenale dal punto di vista tattico con quei suoi movimenti a pendolo lungo tutta l’asse verticale del campo che mettevano in difficoltà il comunque buon assetto difensivo della Roma. Il gol del vantaggio catalano è nato proprio da un suo recupero palla su Pellegrini.

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Assolutamente sublime quando svariava sulla parte sinistra dove è stato subito pericoloso nel primo tempo con quel destro a giro finito sul palo alla sinistra di Alisson. Calciatore capace di muovere un numero incredibile di palloni durante tutta la partita e in grado di andare sempre a raddoppio sul portatore di palla avversario. E’ stato sicuramente lui uno dei grandi segreti di questo Barcellona, non brillantissimo, ma sicuramente stellare. Suo lo zampino anche sul secondo gol dei catalani (altro autogol di Manolas) dopo uno scambio vincente con Messi.

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Messi è il solito faro dei blaugrana

Anche se non fai gol, in una serata in cui avresti voluto distruggere tutto pur di emulare la serata indimenticabile di Cristiano Ronaldo all’Allianz Stadium, la casa della Juventus, Leo Messi è riuscito comunque nell’intento di raccogliere tanti applausi dal suo pubblico, quello del ‘Camp Nou’. Nonostante non fosse in condizioni ottimali (è stato fermo con la Nazionale negli ultimi due impegni amichevoli), la ‘Pulce’ ha fatto il fenomeno mettendo lo zampino su almeno 2 dei 3 gol rifilati dai catalani alla Roma.

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Sempre nel vivo del gioco tra le linee di centrocampo e difesa, Messi è stata una vera spina nel fianco della difesa giallorossa che comunque non si era comportata male nel primo tempo ingabbiando spesso l’argentino anche grazie all’ausilio dei centrocampisti. Poi nella seconda frazione è uscito il campione che noi tutti conosciamo. Prima ha messo la sua firma sulla combinazione con Rakitic che ha portato al gol del 2-0 dei catalani, poi in una fuga palla al piede, sempre nella ripresa, ha permesso a Suarez di andare al tiro sulla cui ribattuta di Alisson Pique è poi riuscito a ribadire in rete il tris. La sfida con CR7 continua..

Che sorpresa Sergi Roberto

Lui si, l’eroe di quel famoso Barcellona-Psg che lo scorso anno, con quel roboante 6-1 finale ci tenne incollati alla televisione, è stato l’altro migliore in campo della gara, sempre di marca Barcellona. Calciatore impiegato poco lo scorso anno ma che da questa stagione sta trovando grande continuità e il motivo lo ha dimostrato proprio contro la Roma.

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Schierato largo a destra, Sergi Roberto è stato il vero e proprio jolly dei catalani capace di inserirsi più volte nelle azioni d’attacco di Messi e compagni e tagliare sempre alle spalle di Kolarov. E’ migliorato tantissimo quest’anno soprattutto dal punto di vista caratteriale. Ha dimostrato di essere meno frenetico e più caparbio in fase di copertura. Una gran bella sorpresa per Valverde.

Dzeko unica nota positiva della Roma

Nella serata in cui sapeva già che si sarebbe dovuto sacrificare molto per far salire i suoi compagni, tenere palla ed eventualmente andare in gol, Edin Dzeko non è riuscito a portare al termine la missione di Eusebio Di Francesco. Il bosniaco, a parte un contatto dubbio nel primo tempo in area di rigore, non è mai stato pericoloso dalle parti di Ter Stegen. Pochissimi i palloni toccati dall’ex Manchester City che ha avuto difficoltà soprattutto nel riuscire a ricevere palla correndo negli spazi della retroguardia catalana.

Un po’ per l’imprecisione dei compagni, un po’ per la poca convinzione dello stesso Dzeko nel riuscire ad aggredire al meglio i pochi palloni pericolosi giunti tra i suoi piedi, è stato davvero evanescente per tutto il resto della gara. Nel finale però è sembrato l’unico a non voler mollare sotto 3-0 e allora il bosniaco si è preso la soddisfazione di realizzare il gol della bandiera, forse del sogno, del coraggio e della speranza Roma che ha riacceso forse l’entusiasmo nella capitale in vista del comunque difficile match di ritorno.

I peggiori in campo di questo Barcellona-Roma

Perotti e Kolarov non sono riusciti ad incidere

Probabilmente anche Di Francesco si aspettava qualcosa in più da lui. Da sempre preservato dal tecnico ex Sassuolo proprio in vista degli appuntamenti importanti, Diego Perotti al ‘Camp Nou’ però non è riuscito ad incidere. Avrebbe dovuto puntare forte su Semedo che in fase difensiva, se puntato, lascia molto a desiderare. L’argentino invece non è mai stato in grado di poter mettere in difficoltà il terzino destro dei catalani e, anzi, proprio tutto l’asse mancino della Roma è sembrato spesso troppo timido e impaurito nel provare ad affondare all’interno della retroguardia del Barcellona, messa poche volte in difficoltà, infatti, anche da quel Kolarov che proprio in coppia con Perotti, in campionato, spesso fa vedere cose pregevoli da cui sono nate spesso le azioni gol della Roma.

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Da entrambi ci si aspettava tanto anche dal punto di vista dell’esperienza, soprattutto dall’ex Manchester City che invece è stato subito messo in difficoltà dallo stesso Semedo, capace di superarlo più volte. Dovevano fungere da armi in più e invece si sono rivelati dei veri flop della gara.

A centrocampo Strootman l’unico a non brillare

Per i primi 30’ la Roma è stata tatticamente perfetta. E’ riuscita a mantenere il punteggio sullo 0-0 ed è stata capace, anche più volte, di trasformare le azioni difensive, concluse con il recupero palla, in offensive. Merito è stato sicuramente di un centrocampo che soprattutto con De Rossi e Pellegrini è sembrato sempre molto dinamico e veloce da questo punto di vista. Ma non si può dire lo stesso di Strootman. A parte qualche pallone importante recuperato in raddoppio sulle marcature di Messi e Suarez, l’olandese, forse anche in condizione precaria, è sembrato troppo fuori dai giochi e dagli automatismi tattici di Di Francesco.

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La posizione di Rakitic l’ha probabilmente messo in difficoltà e la poca lucidità nell’andare a coprire lo spazio lasciato vuoto da Kolarov in chiusura sulla sinistra, hanno messo in evidenza le tante imprecisioni tattiche del numero #6 della Roma. Anche da lui ci saremmo aspettati qualcosa in più anche se è davvero difficile mantenere lo stesso ritmo fisico dei catalani per tutta la gara.

Manolas in comprensibile affanno

Tanta buona volontà nel primo tempo, efficace in alcune chiusure e preciso in coppia con Fazio nell’ingabbiare più volte Messi soprattutto nei primi 30’ di gioco. Ma da lì in poi la partita di Manolas ha avuto un netto calo specie quando il Barcellona ha ingranato la marcia e nella seconda frazione ha rifilato i 2 gol che hanno poi tagliato le gambe ai giallorossi.

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Poco lucido come sempre nel riuscire a leggere al meglio l’azione offensiva degli avversari e frenetico e a tratti impaurito con la palla al piede (con tanti lancioni nel vuoto), il greco è sembrato davvero in palese difficoltà. Non è stata una gran serata per la Roma, da salvare c’è solo la parte finale del match che potrebbe far sperare in vista del difficilissimo match di ritorno all’Olimpico.

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