Neymar e l’accusa di stupro: la polizia irrompe nel ritiro del Brasile
La Copa America è alle porte, e il Brasile è atteso dalla prima sfida con la Bolivia il prossimo 15 giugno. Per Neymar c'è però un problema ben più grande da affrontare. Accusato di stupro da una ragazza brasiliana, conosciuta in rete e successivamente incontrata a Parigi lo scorso 15 maggio e violentata (secondo la donna) in un albergo della capitale francese, il giocatore del Paris Saint-Germain ha infatti ricevuto la visita della Polizia Federale che si è presentata nel ritiro della Selecao a Teresopolis.
La sua risposta alla denuncia di stupro, arrivata grazie alla pubblicazione sul suo profilo Instagram di alcune fotografie intime della ragazza e di vari messaggi scritti in chat, ha infatti costretto la Polizia Federale a consegnargli un invito a comparire in commissariato venerdì prossimo per fornire la sua versione dei fatti e per rispondere dell'indagine "informatica" intrapresa nei suoi confronti. Una richiesta alla quale la Federcalcio brasiliana si sarebbe già opposta chiedendo di spostare la deposizione di Neymar: in quel giorno impegnato in amichevole contro l'Honduras.
I segni sul corpo della ragazza
Oltre alla denuncia per il presunto stupro, la posizione di Neymar è infatti diventata ancor più delicata dopo la decisione del giocatore di provare la sua innocenza sui social. Secondo la legislazione brasiliana, la diffusione di "scene di sesso, nudità o pornografia" effettuata senza il consenso della persona ritratta costituisce infatti un reato punibile con una pena che va dall'anno ai 5 anni di prigione.
Intanto un esame medico al quale si è sottoposta la ragazza in un noto ospedale di San Paolo, ha evidenziato ematomi sul corpo e segni di stress post traumatico. Il documento evidenzia infatti come la donna presenti "dolore, perdita di peso, ansietà, problemi gastrici post-stress ed ematomi causati da aggressioni su gambe e natiche". Tutti sintomi, secondo l'accusa, della violenza sessuale subita.