Negro, il baby bomber del Napoli. Si ispira a Benzema, ma ricorda Vieri
Il Napoli è senza centravanti, ma in realtà uno lo ha. Si chiama Antonio Negro ed è l’ultimo vice-capocannoniere del campionato Primavera. Il baby bomber che, a suon di gol con le giovanili, vuole convincere Maurizio Sarri a dargli una chance in prima squadra. Ecco chi è.
La storia, bomber di razza sulle orme di Bobo Vieri
Antonio Negro nasce a Marcianise il 10 giugno del 1998. Quello stesso giorno in Francia iniziano i Mondiali di calcio e a guidare l'attacco dell'Italia c'è un certo Christian Vieri, di professione bomber, che segnerà 5 gol in altrettante partite. E proprio al campione di Prato lo paragonano i compagni della scuola calcio “Maurizio Lanzaro” dove il piccolo Antonio muove i primi passi da calciatore fino alla chiamata del Napoli. Chiamata che arriva nel 2012, quando entra nel settore giovanile partenopeo e dimostra subito di essere un bomber di razza, tant'è che viene immediatamente convocato anche nell'Under 15 dell'Italia in occasione del Torneo Giovanile di Natale, nel quale mette a segno una rete. Continua la sua trafila nelle giovanili del Napoli e, due anni più tardi, viene chiamato da Zoratto nella Nazionale Under 16 per il doppio confronto amichevole con la Croazia.
L’esordio in prima squadra sfiorato
Lo scorso anno ha giocato con la Primavera guidata da Giampaolo Saurini e ha chiuso la stagione con 22 reti in 25 presenze. ‘Rischia' anche di esordire in prima squadra quando Maurizio Sarri lo porta con sé in panchina durante il match di Europa League contro il Bruges, ma non entra e l'esordio tra i grandi è rimandato. In estate ha firmato un contratto quinquennale con il club campano che lo legherà alla società del presidente De Laurentiis fino al giugno 2021. Quest’anno la sua vena realizzativa si è leggermente placata (4 gol in 13 match) ma in compenso fa segnare i compagni (per lui già 5 assist). A breve molto probabilmente inizierà anche la sua avventura con l'Under 19 di Paolo Vanoli. E magari riuscirà a convincere Sarri a fargli fare quell'esordio già rimandato in quel di Bruges.
Punti di forza: struttura fisica, attacca lo spazio in verticale
Chissà che non sia proprio lui l’attaccante in grado di risolvere la crisi di gol dell’ultimo periodo azzurro (solo 10 reti fatte dall’infortunio di Milik). Una teoria affascinante proprio per le caratteristiche del calciatore azzurro che, nei suoi anni nelle giovanili azzurre, sta dimostrando di avere il gol nel sangue, chiedere al Besiktas nella Youth League. Un ragazzo serio, posato che, col sogno di emulare il suo idolo Benzema, sta crescendo giorno per giorno. Una struttura da prima punta, tecnica da seconda, un fiuto del gol da rapinatore d’area legate a buoni fondamentali fanno di Negro un prospetto su cui il Napoli ha deciso di puntare facendogli firmare un rinnovo fino al 2021. Bravo di testa, buon tiro sa sia attaccare lo spazio in verticale che fare un buon lavoro da boa, destro naturale ma riesce a cavarsela discretamente con l’utilizzo del piede debole. Quando ha ampie praterie a sua disposizione inoltre, sa regalare anche giocate di classe e velocità a dispetto della sua altezza 188 cm.
Punti di debolezza, la maturità tattica (che arriverà col tempo)
Pur essendo già a buon punto nella sua maturazione calcistica, il ragazzo di Marcianise deve migliorare ancora in alcuni fondamentali, dalla tecnica di base alla coordinazione alla capacità di stare sempre mentalmente dentro la partita. Una tendenza questa che, talvolta, lo porta a dimenticarsi dei suoi compiti in fase passiva non pressando adeguatamente i difensori avversari. Aspetti non proprio secondari ma che con la giusta applicazione possono essere migliorati e affinati permettendo al bomber azzurro di spiccare il meritato volo nel calcio che conta.
I due gol segnati con la febbre
Lo scorso anno, quando fu convocato per la prima volta in prima squadra, in occasione della gara di Europa League contro il Bruges, la madre raccontò che, appresa la notizia, suo figlio Antonio corse a casa piangendo perché troppo felice di questa prima chiamata da parte di Sarri. Nell’occasione, la stessa mamma del giovane attaccante napoletano svelò un aneddoto molto curioso. All’età di 10 anni era a letto con la febbre e doveva andare a giocare una partita con la sua squadra. Volle andare per forza nonostante gli acciacchi e il parere negativo del padre che, solo in un secondo momento, fu costretto ad accompagnarlo. In quella partita, Antonio Negro realizzò due gol regalando i tre punti alla sua squadra, tanto da spingere il suo allenatore a dire: “Questo qui è un predestinato”.
Dicono di lui: "Più di 15 anni che in Primavera non c'era un bomber così
Farà sicuramente parlare di sé e i numeri ce li ha tutti per poter convincere il Napoli magari a puntare su di lui in futuro. A credere in lui ovviamente ci sono tutti, dagli amici ai compagni di squadra fino al suo agente Giuseppe Sommella che ha ammesso: "Negro ha sempre fatto gol. L’anno scorso ha segnato 22 reti. Deve avere spazio e deve crescere ma io darei più spazio ai giovani talenti italiano perché quando giocano, vedi Donnarumma e Locatelli, non fanno male. Credo non capitasse al Napoli d’avere un capocannoniere in Primavera da 15-20 anni. Antonio potrebbe aggregarsi alla prima squadra per capirne i meccanismi e per iniziare a respirare aria di grande calcio". Un attestato di stima importante che conferma quanto di buono sia stato fatto in questi anni da Negro nel settore giovanile azzurro. E sperando in un esordio immediato, la punta partenopea sogna già un gol al San Paolo.