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Nazionale, Prandelli protegge El Shaarawy: “Ha solo vent’anni”

Il ct azzurro interviene sulla presunta crisi del Faraone, da fenomeno del calcio italiano e del Milan a illustre comprimario.
A cura di Maurizio De Santis
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Cesare Prandelli protegge El Shaarawy, il Faraone che, da promessa del calcio italiano e icona ‘green' del nuovo Milan, s'è visto degradato al ruolo di illustre comprimario di Balotelli e adesso di Kakà. Sul punto di essere ceduto prima al Manchester City (a gennaio scorso c'era un'offerta di 35 milioni di euro), poi addirittura al Real Madrid (Ancelotti non ha mai nascosto il suo gradimento) e finito anche nel mirino del Napoli di De Laurentiis e Benitez: El Shaarawy ha detto no, vuole restare a San Siro per giocarsi – senza timori riverenziali – tutte le proprie chances. Nell'anno che conduce verso il Mondiale in Brasile (2014) è una bella sfida che il commissario tecnico azzurro segue da lontano e con vivo interesse.

Non dimentichiamo che ha solo venti anni – ha ammesso Prandelli ai microfoni di Rai Sport alla vigilia del match di qualificazione contro la Bulgaria – . In allenamento sta bene, fa le cose giuste. Forse soffre il fatto che il gol è mancato da tempo. La verità – ha aggiunto Prandelli – è che lui è uno che non esterna nulla, si tiene tutto dentro, soffoca le sue emozioni. E invece qualche volta è meglio tirare fuori.

Una riflessione anche su Mario Balotelli e alla sua possibile, nuova veste in campo.

Farlo giocare come ‘falso nove', come fa la nazionale di Del Bosque? E' una soluzione. Mario è un attaccante atipico, diverso dagli altri. Oltre alle sue grandi qualità, ha qualcosa di differente dalla maggior parte delle punte: un gran capacità di saper vedere il gioco.

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