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Nasri: “Io, malato, ho rischiato di morire ma sono stato abbandonato da tutti”

Samir Nasri, 30 anni, ora gioca con l’Antalyaspor. La sua carriera non è stata tutta rose e fiori, in un’intervista il francese ha raccontato cosa accadde ai tempi della sua esperienza al Marsiglia. “Sono stato in ospedale per 12 giorni con la meningite e allora capito come sono fatte davvero la maggior parte delle persone”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Ho rischiato di morire e sono stato abbandonato da tutti. Allora nessuno s'è interessato a me". Samir Nasri oggi ha 30 anni e indossa la maglia dell'Antalyaspor che lo ha prelevato nell'estate scorsa (contratto fino al 2019). Gli anni migliori li ha trascorsi tra le fila del Manchester City: in Premier ha vinto per due volte il campionato e la Coppa di Lega, in bacheca ha messo anche una Supercoppa d'Inghilterra ma non è mai riuscito davvero a esplodere. Marsiglia, Arsenal, Citizens, Siviglia (in prestito) e adesso l'esperienza in Superlig turca.

antalyaspor nasri

Periodo felice all'Antalyaspor. Cinque presenze, 2 gol e un assist in 450 minuti lo hanno trasformato in beniamino dei tifosi e soprattutto hanno acceso su di lui ancora una volta i riflettori. Gli stessi che (ai tempi dell'Olympique, come raccontato a Canal+) si spensero e lo lasciarono nell'ombra quando si ammalò di meningite.

Quanta ipocrisia – ha ammesso il trequartista francese – c'è nel mondo del calcio ma, nonostante i miei errori, posso dire con certezza di essere rimasto una persona sincera, vera. E non voglio piacere per forza.

Le lancette dell'orologio corrono all'indietro. Il rewind porta Nasri fino ai tempi del Marsiglia, laddove aveva fatto tutta la trafila delle giovanili per approdare in prima squadra. I ricordi, però, non sono tutti belli. Anzi, c'è un periodo davvero poco felice, legato a un momento delicato della vita.

Durante il mio ultimo anno a Marsiglia, sono stato in ospedale per 12 giorni con la meningite e allora capito come sono fatte davvero la maggior parte delle persone. Tutte pronte a essermi vicino quando le cose andavano bene ma quando mi sono ammalato e stavo per morire mi sono ritrovato solo. In Inghilterra, poi, quando ho lasciato l'Arsenal per andare al Manchester City mi hanno accusato di essere un mercenario. Le cose vanno così – ha aggiunto Nasri – ma io voglio restare me stesso come ho sempre fatto.

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