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Napoli, striscioni contro De Laurentiis: “Senza progetto, prende in giro tutti”

Uno striscione esposto in Piazza Plebiscito, dinanzi a Palazzo Reale: “Carletto l’ultimo prescelto per prendere in giro tutti… senza un vero progetto”. E’ l’ennesimo atto della contestazione dei tifosi (nel caso specifico, quelli della Curva B) nei confronti del presidente, Aurelio De Laurentiis.
A cura di Maurizio De Santis
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"Carletto l'ultimo prescelto per prendere in giro tutti… senza un vero progetto". Uno striscione esposto in Piazza Plebiscito, dinanzi a Palazzo Reale, un luogo simbolo di Napoli per i turisti che passeggiano da Toledo fino al mare e per i partenopei stessi. Ne comparirà anche un altro dello stesso tenore lungo via Marina, una delle porte d'ingresso della città. E' l'ennesimo atto della contestazione dei tifosi (nel caso specifico, quelli della Curva B) nei confronti del presidente, Aurelio De Laurentiis, spesso nel mirino della parte più calda dei sostenitori che lo accusano di mancati investimenti e soprattutto una struttura societaria tale da poter competere in Italia per la conquista dello scudetto. Il gap con la Juventus di quest'anno (-20) e il modo in cui la squadra è stata eliminata dalla Tim Cup prima e dall'Europa League poi hanno solo alimentato questo malcontento.

Un malessere che cova da tempo ed è legato al disappunto per il modello di gestione: ovvero, puntare su calciatori di talento da valorizzare e poi – all'acme del successo – vendere così da ricavare risorse da reinvestire; tenere la squadra costantemente in Europa, partecipando a quella Champions che costituisce una fonte di ricavi imprescindibile per un club che non ha altri fonti d'introiti perché non annovera uno stadio di proprietà né incassi da merchandising o altre voci commerciali di rilievo.

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A finire nel mirino, però, è stato anche il tecnico, Carlo Ancelotti che viene definito una sorta di paravento, la maschera dietro la quale nascondersi con la nuova formula del cosiddetto ‘anno di transizione'. Dopo Walter Mazzarri, Rafa Benitez, Maurizio Sarri e adesso – secondo il ragionamento dei tifosi – è stato preso uno degli allenatori più vincenti del ‘vecchio continente' per compensare l'addio del ‘comandante' (così era stato ribattezzato dalla piazza), dare una scossa all'ambiente depresso dopo la partenza verso Londra dell'uomo che aveva sfidato a viso aperto la Juventus forte del gioco dato alla squadra, dell'orgoglio e della compattezza del gruppo capace di vincere a Torino nello scontro diretto (la testata di Koulibaly a tempo scaduto), di quel record di punti che resterà nella storia raccontata dagli almanacchi ma sarà solo una magra consolazione.

Il Napoli si prepara a giocare la Champions per il quarto anno consecutivo, nel Ranking della Uefa è tra le prime venti società, alcune molto ricche. In Serie A è secondo in classifica e da un po' di tempo è sempre nelle prime posizioni. Non sarà il migliore dei modelli possibili quello di gestione attuale ma una contrapposizione così feroce nei confronti della proprietà, che ha oggettivamente fatto un percorso di crescita a livello sportivo, non è sicuramente un bene per nessuno.

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