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Napoli, Sarri: “Voglio il secondo posto, i tifosi azzurri lo meritano”

Il tecnico partenopeo ha parlato alla vigilia della trasferta di Empoli: “Sarà una gara difficile, ma noi vogliamo fare bene fino alla fine. Le possibilità per il secondo posto ci sono sempre”.
A cura di Alberto Pucci
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Atteso da un suggestivo ritorno a Empoli, dove ha allenato e ottenuto soddisfazioni dal 2012 al 2015, Maurizio Sarri ha voluto mandare un messaggio alla sua squadra in vista della volata finale per il secondo posto. Fuori dalla Champions League, dopo il doppio confronto con i campioni in carica, il tecnico ha confermato di volersela giocare fino alla fine per evitare i preliminari: "Sarà una una partita molto complicata e delicata e questo l'ho detto ai miei ragazzi – ha esordito il mister – Alla fine del campionato mancano ancora dieci partite, ma voglio concentrarmi su ogni singolo obiettivo settimanale e fare bene fino alla fine. Sono fiducioso perchè siamo cresciuti come rosa e mentalità. Secondo posto o Coppa Italia? Da giovane mi piacevano le donne con i capelli ricci, poi ho sposato una rossa".

Sarri e il suo futuro

Su un campo storicamente ostico per il Napoli, che non è mai riuscito a vincere, la formazione di Sarri andrà a caccia di una vittoria e di ulteriore entusiasmo per affrontare, la settimana successiva, la Juventus: prossimo avversario sia in Serie A che in Coppa Italia. "E' chiaro che ci manca ancora qualcosa – ha continuato Sarri – Non so se questo ha origini societarie o sportive, ma la squadra ad oggi non ha più il 30% di margini di miglioramento, ma piccoli margini che stanno nei particolari". L'ultima battuta il tecnico l'ha voluta dedicare alla sua presunta pancia piena: "Se mi sentissi sazio andrei a casa. Vorrebbe dire che non avrei più motivazioni e che dovrei dare le dimissioni e andare a casa. I tifosi napoletani? Non hanno la presunzione di pensare che devono vincere sempre, anche se lo meritano per 2mila motivi. Il mio futuro? Il bello è avere una squadra che ti segue, questo è il massimo della vita per un allenatore. Ovvio che a tutti piace guadagnare e vincere, ma il bello della vita è altro".

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