Napoli, respinto il ricorso per Koulibaly: il difensore starà fuori anche con la Lazio
La Corte d'appello federale ha emesso la sua sentenza. Dopo l'udienza che si è svolta stamane a Roma, alla quale hanno partecipato Koulibaly, Aurelio De Laurentiis, l'avvocato Grassani ed il responsabile della comunicazione del club azzurro, Nicola Lombardo, i giudici hanno infatti deciso di respingere il ricorso presentato dal Napoli in merito alla seconda giornata di squalifica inflitta a Kalidou Koulibaly dopo la sfida contro l’Inter al Meazza. La prima giornata, nella quale il giocatore in diffida ha pagato l'ammonizione di San Siro, è stata invece già scontata in occasione del turno di Coppa Italia con il Sassuolo.
L'arringa difensiva del legale del Napoli
Arrivata nella Capitale nelle sorse ore ed entrata nel palazzo della Figc intorno alle 13.15, la delegazione partenopea si è dunque vista respingere la linea difensiva per il ricorso. Una strategia che il legale azzurro aveva presentato insieme al supporto di file audio e video, e costruito intorno a diversi punti: tra questi anche la mancata interruzione momentanea della gara con l'Inter da parte dell'arbitro Mazzoleni e le motivazioni che avrebbero spinto Koulibaly al famoso applauso, riferito alla situazione che si era venuta a creare con i tifosi nerazzurri e probabilmente male interpretato dal direttore di gara.
Una doppia sconfitta
In seguito alla decisione della Corte d'appello federale, il Napoli dovrà dunque fare a meno del difensore senegalese anche per la prossima partita di campionato: in programma domenica sera al San Paolo contro la Lazio di Simone Inzaghi. Una beffa per Ancelotti, De Laurentiis e per il legale del club campano che, subito dopo l'udienza, si era detto fiducioso della sentenza e dell'eventuale cancellazione dell'ultima giornata di squalifica di Koulibaly. Dopo il danno della sconfitta e degli insulti, il Napoli esce quindi sconfitto un'altra volta dalla brutta serata di San Siro.
La delusione dell'avvocato Grassani
"C'è un'assoluta delusione e un senso di profonda ingiustizia – ha spiegato il legale azzurro ai microfoni di Sky Sport 24 – Credevamo fermamente che gli argomenti, la presenza personale del presidente e del giocatore potessero indurre a utilizzare lo stesso metro impiegato per Muntari e soprattutto ad avere la forma di dare definitivamente un calcio al razzismo, un calcio alla discriminazione per il colore della pelle. In realtà non è avvenuto, oggi ci sentiamo un po' tutti Koulibaly, è un grande uomo oltre che un grande atleta".