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Napoli-Real Madrid: tattica, scelte e formazioni di Sarri e Zidane

Che partita deve giocare il Napoli per ribaltare il 3-1 dell’andata contro il Real? Decisivo il controllo delle fasce. Callejon dovrà sfruttare al meglio gli spazi alle spalle di Marcelo. Agli azzurri servirà aggressività fra le linee e il miglior Hamsik.
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Al San Paolo torna il Real Madrid. Ed è subito sera, una sera fatta di attesa e passione, di storia e calore. Di un sogno da non dire, di un miracolo da fare. Con qualche numero a sostenere un'impresa impossibile o quasi. È vero che il Napoli ha passato il turno solo tre volte su undici dopo aver perso l'andata in trasferta, ma in casa non ha mai subito sconfitte contro avversarie spagnole. Il Real, poi, ha passato il turno solo quattro volte su otto (la metà negli anni Cinquanta) quando ha vinto 3-1 l'andata: in totale, nelle competizioni Uefa, una squadra che inizia con un vantaggio di 3-1 ha passato il turno 254 volte su 329 (77,2%).

Tattica
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Come attacca il Napoli: Mertens-show e lavoro di squadra

Il Napoli si presenta alla sfida col migliore attacco del campionato (62 gol in campionato, sette in più del precedente record, dopo sole 27 giornate). Ha segnato in tanti modi, con gli schemi dettati dalla semplicità creativa dl tridente, con i tagli di Callejon alle spalle della difesa, con le invenzioni di Insigne, gli inserimenti di Hamsik. Diciotto li ha timbrati Mertens, che ha una media gol migliore anche di Cristiano Ronaldo: la speranza per il Napoli, si legge sul sito dell'Uefa, “è che i suoi movimenti tra le linee possano destabilizzare Pepe, Sergio Ramos e compagni. O almeno, questa è la speranza dei tifosi che credono in una memorabile rimonta”. Illuminanti i due centri alla Roma. Il doppio scambio palla dentro-palla fuori che porta al vantaggio e l'epifania sarriana del 2-0 valgono come segnali di quello che il Napoli sa fare meglio.

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Entrambi i gol, errori individuali di Fazio a parte, nascono dalla filosofia degli azzurri che si aprono in ampiezza e attaccano la profondità. Vale per l'apertura di Jorginho verso Ghoulam bravo a trovare l'imbucata di Hamsik da cui nasce la palla scoperta preludio all'1-0, vale per l'intercetto alto di Callejon che genera il 3 contro 3 decisivo per il raddoppio. Schemi che possono risultare preziosi anche contro un Real Madrid che dietro non è certo insuperabile: “ nel microciclo post-Napoli – scrive sul Corriere della Sera Sandro Modeo – ha segnato 13 gol ma ne ha subiti 8, diventando la quarta difesa di Liga (26) e manifestando amnesie accresciute dall’infortunio di Varane”.

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Come attacca il Real: oltre a CR7 c'è di più

Davanti, però, i blancos segnano da 46 partite di fila (per una serie più lunga bisogna tornare alla Real Sociedad degli anni Venti), e per un Napoli che ha incassato 18 reti nelle ultime 12 partite non sarà facile evitare di concedere gol al San Paolo nella partita che vale una stagione e un bel pezzo di futuro. Zidane ha costruito una squadra che tende a pressare secondo un 4-4-2 che diventa 4-2-4, con Modric o più spesso Kroos che esce dalla zona di centrocampo per alzare la seconda linea alle spalle di Ronaldo e Benzema. Il francese, tornato in un brillante stato di forma, garantisce caratteristiche diverse rispetto a Morata. Per entrambi è essenziale l'integrazione con Ronaldo che, libero da vincoli tattici stringenti, taglia verso il centro e finisce per sovrapporsi alla prima punta e generare un assetto asimmetrico di squadra. Contro il Villarreal, si è prodigato anche come uomo assist, non sempre con successo.

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In un'occasione rivelatrice, la sua incursione in area si è conclusa con un cross invitante che però non ha trovato compagni liberi che avessero seguito l'azione. CR7 può essere un'arma letale anche quando esula dai binari che ne contraddistinguono l'evoluzione più recente, correre e segnare, come dimostrano i 2 gol e 5 assist in Champions. È, infatti, una minaccia tale da forzare le difese avversarie a concentrarsi praticamente solo di lui. Benzema ne ha beneficiato più di tutti: i suoi 7 gol in Champions sono lì a dimostrarlo. Per il Real, però, può diventare complicato, in determinati scenari, affidarsi all'ampiezza più che alla verticalità per dominare il gioco, soprattutto contro difese che aumentino la densità nella propria trequarti, come il Napoli è riuscito a fare contro la Roma.

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Callejon-Marcelo, qui si decide la partita

Quando Ronaldo taglia verso l'area di rigore, Marcelo si ritrova praticamente solo a reggere il peso delle due fasi sulla fascia sinistra. Col passare dei minuti, dunque, possono crescere le possibilità di sfruttare gli inserimenti di Callejon alle spalle del brasiliano, che in Champions contro squadre più aperte raddoppia contrasti e intercetti rispetto alle sue medie nella Liga. Ancelotti aveva tentato di arginare il problema accentrando CR7, aggiungendo allo scacchiere un'ala sinistra e chiedendo a uno dei due intermedi di centrocampo di andare eventualmente a coprire la fascia sinistra. Il gol, poi annullato, a Callejon all'andata dimostra però che in quella zona di campo il Napoli può sfruttare uno dei suoi punti di forza e insieme esacerbare una delle debolezze nello scacchiere di Zidane. Ma non è escluso che Zidane possa ricorrere a Isco per disegnare un 4-2-3-1. Una mossa che ha permesso ai blancos di avviare la rimonta contro il Villarreal, moltiplicando le linee di passaggio negli ultimi 30 metri e offrendo a Kroos e Modric un uomo in più con cui dialogare per sfruttare il corridoio centrale.

Callejon e Marcelo all'andata: il brasiliano gioca molto alto, troppi i retropassaggi dello spagnolo
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Casemiro-Hamsik duello chiave

A parità di possesso palla e di passaggi (4130 per il Real, 4107 per il Napoli), le merengues hanno prodotto 31 tiri in più (130 a 99): in media, solo il Bayern ha prodotto più conclusioni a partita in Champions. Gli azzurri, però, che pure registrano quasi due contrasti e significativamente 7 palloni intercettati in meno, concedono anche un tiro in meno a partita agli avversari nelle notti d'Europa. All'andata, il Napoli ha provato a scardinare le certezze madridiste, a mantenersi per quanto possibile sui binari che l'hanno portato per la seconda volta nella sua storia agli ottavi di Champions. Anche se il “miedo escenico” ha finito per frenare e indebolire l'applicazione del piano tattico, il Napoli sapeva e sa che il Real si può affrontare con combinazioni sul corto, uscendo dalla propria difesa in modo pulito, muovendo la difesa avversaria per creare spazi fra le linee, alle spalle del centrocampo.

Attaccare la zona che si apre quando Casemiro va a pressare alto

Il movimento a venire incontro di Mertens e l'eventuale sponda di Hamsik possono anticipare una verticalizzazione in grado di mettere in allarme anche la difesa spagnola (vedere per credere il gol di Insigne al Bernabeu). Il capitano non è solo l'uomo a cui affidare la creatività davanti. È un punto di riferimento interno cruciale nell'uscita bassa del pallone e negli equilibri in fase difensiva, come dimostrano i 7 tiri respinti sui 17 della Roma prima della sua uscita dal campo, e l'esito ben diverso dei tentativi giallorossi nel disperato forcing finale.

Hamsik e Casemiro all'andata. Merengue gioca a tutto campo, lo slovacco crea triangoli con Insigne
Hamsik e Casemiro all'andata. Merengue gioca a tutto campo, lo slovacco crea triangoli con Insigne

Per questo, considerata anche la lucida regia di Jorginho, decimo giocatore per palloni distribuiti a partita in Champions (84 passaggi), potrebbe tornare particolarmente utile l'energia di Rog. Il croato ha corso per ben 13,1 km contro la Roma, risultando determinante in entrambe le fasi. Un dinamismo, il suo, che da un lato ne ha rallentato la specializzazione e il posizionamento (ha giocato praticamente in tutti i ruoli di centrocampo in carriera) ma dall'altro gli consente di essere particolarmente efficace nella marcatura a uomo e nel ribaltamento dell'azione, con la visione d'insieme e la sensibilità nel dribblare negli spazi stretti (1.5 quelli riusciti di media in serie A).

Rog con la Roma si muove nella zona di Callejon: un jolly che potrebbe essere prezioso anche col Real
Rog con la Roma si muove nella zona di Callejon: un jolly che potrebbe essere prezioso anche col Real

Cosa insegna la gara d'andata

Il Real ha passato il turno 44 volte sulle 57 occasioni in cui, in una doppia sfida europea, ha vinto l'andata in casa. All'andata Zidane ha ostacolato il primo possesso degli azzurri, che proprio nell'uscita bassa del pallone hanno destabilizzato la Roma all'Olimpico, tenendo alto James Rodriguez sulla destra. Al San Paolo, anche se Zizou dovesse abbandonare il 4-3-3 del Bernabeu per un assetto più vicino al canone della sua gestione, Sarri dovrà tornare a chiedere attenzione e spinta ai terzini, Ghoulam e Hysaj, rimasti bloccati all'andata anche dal timore di essere presi d'infilata alle spalle su un cambio di gioco. Un rischio che il ritorno di Bale, infortunato all'andata, finirà comunque per aumentare.

È sulle fasce che si giocherà la partita

Una buona copertura, attenta ma non passiva, diventa il primo tassello nella costruzione offensiva. Un ripiegamento troppo prudente, come in molti casi all'andata, costringe Insigne ad accentrarsi e Hamsik a indietreggiare. Due conseguenze che tolgono al Napoli la possibilità di sfruttare quel che gli riesce meglio: recupero alto del pallone, cambio di gioco sulla trequarti alle spalle del terzino e sponda per il centravanti in area. I sogni, che son desideri chiusi in fondo al cuore, si realizzano così.

Probabili formazioni di Napoli-Real Madrid

Napoli (4-3-3) 25 Reina, 2 Hysaj, 26 Koulibaly, 33 Albiol, 31 Ghoulam, 20 Zielinski, 8 Jorginho, 17 Hamsik, 7 Callejon, 14 Mertens, 24 Insigne. A disposizione: 1 Rafael, 11 Maggio, 21 Chiriches, 42 Diawara, 4 Giaccherini, 30 Rog, 99 Milik. Allenatore: Sarri.

Real Madrid (4-3-3) 1 K. Navas, 2 Carvajal, 3 Pepe, 4 Sergio Ramos, 12 Marcelo, 19 Modric, 8 Kroos, 14 Casemiro, 11 Bale, 9 Benzema, 7 Cristiano Ronaldo. A disposizione: 13 Casilla, 6 Nacho, 23 Danilo, 10 J. Rodriguez, 16 Kovacic, 17 Lucas Vasquez, 21 Morata. Allenatore: Zidane.

Arbitro: Cakir (Turchia). Assistenti: Duran-Ungun; quarto uomo Eyisoy; arbitri addizionali Gocek-Simsek.

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