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Napoli-Milan: scontro tra titani, Inter-Roma: si salvi chi può

Il Napoli è chiamato a vincere sul Milan, colmo di infortunati, per confermare di essere una squadra pronta al grande salto. Tra Inter e Roma, andrà in scena il derby della delusione con Gasp e Luis Enrique già in bilico.
A cura di Alessio Pediglieri
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napoli-milan inter-roma

Tra le sei sorelle in corsa per lo scudetto 2011-2012, due scontri diretti caratterizzano la terza giornata di Serie A. Al San Paolo, i partenopei sono chiamati alla prova del nove contro i campioni uscenti del Milan, mentre a San Siro andrà di scena l'anticipo tra le due più grandi delusioni di questo inizio di stagione.

GASPERINI E LUIS ENRIQUE, DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA – Iniziamo dal match di sabato sera, tra Inter e Roma, sfida che di tradizione vorrebbe vedere a San Siro, spettacolo e gol. Anche in questo caso, i presupposti ci sono tutti con le due formazioni in mano a Gasperini e Luis Enrique che fanno divertire (soprattutto i rispettivi avversari) con difese ballerine e un collettivo che non ha ancora digerito il nuovo corso tecnico. In panchina ci sono due tecnici alla prima esperienza con una ‘grande' e accomunati da un destino che potrebbe rivelarsi beffardo già dopo questi 90 minuti. Chi perde potrebbe essere davvero già arrivato al capolinea con la Roma degli americani che – malgrado le dichiarazioni di rito – non potrebbe più attendere oltre per non dare una scossa a tutto l'ambiente, e con un'Inter brutta e impossibile, involuzione autentica di quella che fu vittoriosa con il Triplete.

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INTER, MAI COSI' MALE DA 90 ANNI A QUESTA PARTE – Tre partite ufficiali e tre sconfitte cocenti, con la debacle europea più simile ad una tragedia annunciata. Questo è il tabellino dell'Inter, messa al palo dal gioco e dalla critica. E siamo solamente a metà settembre. Eppure i nerazzurri non erano mai partiti così male negli ultimi 90 anni. Chiaro esempio che qualcosa non sta andando per il verso giusto e che si rischi di naufragare davanti allo scoglio giallorosso. Gasperini predica pazienza ma di tempo ce n'è sempre meno. Il tecnico ha avuto il merito di non entrare in contrasto con la presidenza che voleva un cambio tattico in campo, ritornando al 4-4-2 (o 4-3-1-2) tanto caro a Moratti con Sneijder fantasista. Ma anche questo non è servito a subire la sconfitta europea con il Trabzonspor. Così, contro la Roma sembra tornare in voga lo schema con la difesa a tre e un centrocampo folto, a cinque, e con Forlan e Milito in avanti. In panchina, le delusioni di questa primissima parte di stagione: Zarate e Alvarez. Ma c'è un "però": Gasperini non aveva detto, in tempi non sospetti, che contro avversari a due o a tre punte si sarebbe difeso a quattro? A noi risulta che la Roma tre punte di ruolo le schiererà. Perchè sconfessarsi nel momento più delicato?

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ROMA,' KAPUTT' MUNDI – La Roma non sta di certo meglio. Metabolizzata la faida interna tra Totti e il duo Sabatini-Baldini, la squadra si è ritrovata ma non sul campo: fuori dalle Coppe in malo modo, sconfitta in casa contro il Cagliari adesso la trasferta di San Siro appare come una ultima spiaggia. La dirigenza americana non ha dato aut aut ma il clima è di quelli in cui è vietato sbagliare. Anche Luis Enrique cambierà qualcosa, soprattutto davanti alla porta dove si sbaglia davvero troppo: fuori il giovane deludente Osvaldo con il reintegro di Borriello, oggi dipinto come il possibile novello salvatore della patria giallorossa – quando solo tre settimane fa veniva dipinto quale traditore che rifiutò cessioni importanti mettendo in difficoltà società e tecnico – fuori, forse, anche il talentino tascabile Bojan che si ritrova in ballottaggio con il fenomeno dell'Under 21 Fabio Borini. Tra tanti dubbi, alla fine ci si appoggerà al solito nome: il capitano Francesco Totti. Chi altri?

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NAPOLI, LA GARA DELLA VERITA' – Diverso, molto diverso, il clima sotto il Vesuvio. Dopo il terremoto registrato per il gol i Cavani, in Campania sono pronti ad altre scosse telluriche contro il Milan. Il Napoli, dopotutto, è la squadra del momento, bella e possibile. Grazie alla forza di volontà di De Laurentiis che ha resistito a vendere i suoi big; alla tenacia di Mazzarri, in grado di ritrasmettere stimoli in un collettivo che non ha ancora vinto nulla ma che sta subendo una pressione notevole; all'entusiasmo di un popolo, i tifosi azzurri, che stanno rivivendo gli anni d'oro con un amore che non accetta confini. Le qualità ci sono, contro il Milan il San Paolo sarà una bolgia e l'occasione unica. Mancherà solamente l'infortunato Lavezzi, l'uomo migliore di Mazzarri, per il resto tutti a disposizione e ai blocchi di partenza uno tra Pandev e Mascara a rilevare il posto lasciato libero dall'argentino.

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MILAN AD HANDICAPP PER  I TROPPI INFORTUNI – Il Milan si presenterà a Napoli con i cerotti e le bende di una infermeria piena di titolari. Mancheranno Boateng, Robinho, Ambrosini, Gattuso ma soprattutto Ibrahimovic. Malgrado tutto, attorno ad Allegri si respira un'aria d'euforia nata da un'autostima ricostruita sin dalla scorsa stagione con il ritorno al successo in Italia. La trasferta di Barcellona, poi, ha ridato anche la coscienza di essere una squadra solida e determinata, capace di approfittare delle amnesie avversarie come nelle occasioni dell'eurogol di Pato e della testata vincente di Thiago Silva. A Napoli sarà diverso, perchè l'undici titolare subirà gioco forza, dei cambiamenti importanti ma non cambierà l'atteggiamento. Di chi vuole continuare su una linea già ben delineata e che nel test del San Paolo, in caso di successo, potrebbe già rilanciare i campioni uscenti e i favoriti alla vittoria finale prendendo la rincorsa verso la vetta della classifica.

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