Napoli-Inter, 10 cose da sapere sul big match del San Paolo
Il Monday Night tra Napoli e Inter sarà il big match della 14esima giornata. Le due squadre sono le prime della classe e fanno parte del gruppetto di testa che sta cercando di dettare il passo. Maurizio Sarri e Roberto Mancini stanno interpretando il momento delle loro squadre nello stesso modo ma arrivano alla super sfida in maniera diversa: il Napoli gioca il miglior calcio della Serie A con una manovra d'attacco spumeggiante mentre l'Inter è una squadra quadrata, messa bene in campo e incisiva quanto basta. Si scontreranno le due difese meno battute della Serie A ma lo spettacolo non dovrebbe risentirne, anzi.
1. Attacco stellare sotto il Vesuvio. Higuain e compagni vantano il terzo miglior attacco del torneo con 24 centri dietro la Roma (29) e la Fiorentina (26). Il capocannoniere Gonzalo Higuain e Lorenzo Insigne stanno dando delle vere e proprie lezioni di gioco d'attacco e all'appello mancano ancora i gol di Josè Callejon. Mica poco. L'attacco nerazzurro è l'ottavo della massima serie calcistica italica con 16 reti e la squadra di Mancini è riuscita a vincere per 1 a 0 ben 7 volte nelle prime 13 giornate.
2. Inter, difesa blindata. Le due squadre non solo hanno ottenuto più punti di tutti, ma sono anche quelle che hanno subìto meno gol (7 reti i nerazzurri, 8 gli azzurri), che hanno mantenuto più volte inviolata la loro porta (9 i nerazzurri, 8 gli azzurri) e che hanno perso meno incontri (1 a testa).
3. Sarri vs Mancio. Uno cambia sempre modulo, 5 volte, l'altro è fedele al 4-3-3 dopo aver iniziato la stagione con il 4-3-1-2. Mancini finora ha ruotato molti uomini e ha schierato 13 formazioni diverse mentre Sarri ha in testa sempre gli stessi, tanto che in 7 hanno fatto il pieno di presenze. L'allenatore nerazzurro sembra modellare la formazione e lo schema in base agli avversari ogni partita mentre l'ex tecnico dell'Empoli appare più sicuro e non cambia per nessun motivo. Grande lavoro di psicologia da parte di entrambi i coach: Mancini ha parlato con tutti sin dal suo ritorno e in alcuni casi i risultati si vedono mentre Maurizio Sarri si è concentrato molto sui singoli e il lavoro fatto con Gonzalo Higuain o Kalidou Koulibaly è sotto gli occhi di tutti.
4. Precedenti a Napoli. In totale le due squadre si sono incontrate 69 volte nel capoluogo campano con 34 vittorie per il Napoli, 18 pareggi e 17 vittorie per l'Inter. Anche il conteggio dei gol vede i partenopei avanti con 86 reti mentre i nerazzurri ne hanno messi a segno 68 in casa degli azzurri.
5. Ultima vittoria nerazzurra al San Paolo nel 1997. Fabio Galante e un'autorete di Turrini permettono a Ronaldo & co. di espugnare lo stadio partenopeo e dalla stagione 1997/1998 i nerazzurri non hanno più vinto al San Paolo. Successivamente sono arrivati 6 successi partenopei (il più recente nel 2013/2014, 4-2) e 3 pareggi (l’ultimo nel 2014/2015, 2-2).
6. Mai così in alto. Nell’era dei tre punti a partita, gli azzurri e i nerazzurri non si erano mai affrontati occupando le prime due posizioni della classifica e mai sono stati contemporaneamente in lotta per il titolo. Al massimo si contedevano per un posto in Champions League.
7. I risultati più frequenti. La passata stagione i match del San Paolo e del Meazza sono terminati con lo stesso punteggio: 2-2. Una combinazione che non rientra fra i tre risultati più frequenti di Napoli-Inter. Perché davanti a tutti c’è l’1-0, comparso prima di oggi in 13 occasioni; poi il pareggio per 0-0, uscito 9 volte; e il 2-1 e l’1-1, per 7 volte in schedina.
8. A ritmo di tango. Gonzalo Higuain e Mauro Icardi, due argentini che di mestiere fanno i centravanti stanno vivendo momenti molto diversi dopo le prime 13 giornate di campionato: il numero 9 del Napoli ha messo a segno 10 gol mentre quello dell'Inter 4. L'ex puntero del Real Madrid partecipa alla manovra molto più rispetto allo scorso anno e lo fa molto di più di Maurito che la maggior parte dei casi è solo il finalizzatore della manovra. Se l'attaccante di Sarri è punto fisso dell'unidici titolare, Icardi è finito nel turnover di Mancini più di una volta e si è dovuto accomodare in panca per lasciare spazio ai compagni di reparto.
9. L'importanza del numero 1. Pepe Reina e Samir Handanovic sono due portieri di valore assoluto. Probabilmente i migliori della Serie A insieme a Gigi Buffon. Molto diversi ma fondamentali allo stesso modo per le loro retroguardie. Il portiere spagnolo nelle ultime 5 partite non ha subito gol e la sua presenza alle spalle del pacchetto difensivo è molto importante. Molti si chiedono come sarebbe finita la stagione 2014/2015 della squadra partenopea se ci fosse stato Pepe a comandare la retroguardia di Benitez. Dalle parti della difesa nerazzura non si prende gol dalla gara di Palermo, ovvero da 4 giornate. Samir Handanovic, oltre alla prestazione negativa con la Fiorentina, ha mostrato una grande forma e ha una percentuale del 81,76% di parate, una delle più alte della Serie A. Il portiere sloveno ha un andamento in controtendenza rispetto alle scorse stagioni dato che a novembre e dicembre ha sempre subito tanti gol e ha avuto una media voto bassa ma nelle due partite di novembre ha preso zero gol e ha una media del 7.
10. Una sfida da 651 milioni di euro. Secondo le stime degli operatori di mercato la sfida che si giocherà al San Paolo vale 651 milioni di euro. Il Napoli vale 342 milioni dove spiccano le valutazioni di Gonazalo Higuain (94), Lorenzo Insigne (30) e Marek Hamsik e Josè Callejon (25). La valutazione totale della rosa di Roberto Mancini ammonta a 308 e vede Mauro Icardi (40), Geoffry Kondogbia (30) e Jeison Murillo (25) come giocatori più costosi.