Napoli, il sogno infranto: città e tifosi si schierano contro De Laurentiis

Rialzarsi dopo una caduta simile, sarà difficile anche per una squadra così forte come quella di Maurizio Sarri. Dopo aver battuto la Juventus all'Allianz Stadium, e aver sperato fino all'ultimo in una sconfitta bianconera a Milano, il Napoli è crollato a Firenze ed è tornato a quattro punti di distacco dalla vetta juventina. Chi fino a qualche ora prima si era lasciato andare a manifestazioni d'entusiasmo, al termine della gara del Franchi è invece sprofondato in una delusione fatta di sguardi attoniti, lacrime amare e molta rabbia.
Se ai giocatori e al tecnico il tifoso medio può muovere soltanto qualche tiepida critica, soprattutto per l'atteggiamento della sfida giocata in Toscana, diverso è invece il discorso che coinvolge la dirigenza e il presidente Aurelio De Laurentiis: da sempre consapevoli dei problemi di una rosa qualitativamente corta, e proprio per questo nel mirino della rabbia del popolo partenopeo da diverso tempo.

La rabbia e i cori per Orsato
Durante i novanta minuti di Firenze, è parso ancora una volta evidente come questa squadra sia arrivata alla fase cruciale della stagione con le gomme sgonfie. I giocatori sono arrivati stanchi fisicamente e mentalmente, anche per la mancanza di quelle alternative che Sarri aveva già chiesto in tempi non sospetti: rinforzi che non sono arrivati dal mercato di gennaio e che hanno costretto l'allenatore a lavorare sempre e solo con gli stessi uomini.
I cori e gli insulti contro Aurelio De Laurentiis, colpevole dunque di non aver aiutato il tecnico a rimanere in corsa fino alla fine, si sono equamente divisi con quelli indirizzati a Daniele Orsato: l'arbitro che ha diretto Inter-Juventus. I presunti errori del fischietto veneto, i suoi favori alla vecchia signora e le polemiche nate dall'indignazione della tifoseria nerazzurra, hanno fatto da contorno anche ai novanta minuti di Firenze da dove gli ultrà del Napoli hanno riversato tutta la loro rabbia sul direttore di gara di Schio.