Napoli, ecco come gioca il Real Madrid: la chiave tattica in cinque punti
Non poteva andare peggio il sorteggio per il Napoli di Sarri, l’urna di Nyon, infatti, ha riservato ai partenopei il Real Madrid di Zidane. Una delle squadre più difficili della manifestazione ed una delle più attrezzate per difendere il trofeo vinto, proprio lo scorso anno, nella finalissima di Milano (11 coppe conquistate). I Galacticos peraltro, sono l’unica compagine europea ancora imbattuta con 15 vittorie e 7 pareggi complessivi in tutte le competizioni fin qui disputate e, almeno al momento, sono in testa a +6 sul Barcellona nella Liga.
Inoltre, con ben 35 partite senza sconfitte (media punti di 2,49), lo stratega francese ha superato il record precedentemente stabilito dall'olandese Leo Beenhakker tra il 2 ottobre 1988 e il 9 aprile 1989. Unica nota positiva, per il Napoli, se vogliamo, sarà la quasi sicura assenza del gallese Bale nel doppio confronto per via di una lussazione ai tendini della caviglia.
Il 4-3-3 soppianta lo storico 4-2-3-1
La compagine spagnola che ha applicato spesso negli anni il 4-2-3-1, assimilandone benissimo i concetti ha, contestualmente, aggiunto il 4-3-3 che, specie in questa stagione, è stato utilizzato quasi sempre.
Una delle caratteristiche principali dei Blancos e di questo preciso modo di sviluppare il football è oltre alla classe, al talento è alla imprevedibilità della propria rosa, la forza delle catene laterali della propria formazione. Carvajal–Vazquez (34% sul totale delle azioni da destra) da una parte e Marcelo–Cristiano Ronaldo (37% sul totale delle azioni a sinistra) dall'altra, infatti, sono quelli che, con i suggerimenti dei centrali Modric, Casemiro (uomo equilibrio) e Kroos, riescono a produrre con le loro geometrie più gioco in assoluto con tante sovrapposizioni e traversoni al centro. Basti pensare che il Real è secondo nella Champions League per cross prodotti in media a partita (25, dietro al solo Bayern Monaco a quota 26).
Come si sviluppa la manovra dei Galacticos
Con la gestione Zidane, la compagine madrilena è diventata molto più pragmatica rispetto al passato. Il gioco, infatti, non è brillante come un tempo eppure, le Merengues riescono a vincere, segnare e raggiungere i propri obiettivi. Un tocco di cinismo che, associato al grande talento medio in squadra, sta portando questo club verso vette, forse, mai raggiunte con la sconfitta che nei dintorni del Bernabeu manca addirittura dallo scorso aprile in Coppa (2-0 col Wolfsburg) e da febbraio in Liga (0-1 con l'Atletico Madrid). Un Real diverso quindi con una quota di possesso palla bassa intorno al 53%, un gioco che si sviluppa per lo più fra la parte centrale ed il terzo offensivo (75% sul totale), 564 passaggi medi a match e 18.7 tiri a partita nella coppa “dalle grandi orecchie”.
Dominatori della Liga. Real primo in assoluto
La compagine spagnola, nonostante tutte i dubbi e le perplessità circa la mancanza di esperienza del proprio tecnico Zidane, sta legittimando il proprio ruolo di top club assoluto. Col francese ex Juve, infatti, i Blancos hanno vinto la scorsa Champions League e confermato, anche in questa annata, tutte le ottime statistiche messe a segno un anno fa. Il Real è primo in classifica a +6 sul Barcellona con più tiri in media rispetto alle altre (19), con maggior precisione nel possesso palla (86.9% di efficacia), più tiri nello specchio (7), più gol da azione manovrata (27), più cross (24), il miglior attacco (40 reti) e la miglior valutazione media a partita dei suoi (7.14).
I numeri della Champions
Nonostante i numeri messi a referto in Champions League siano comunque ottimi, il Real è scivolato al secondo posto, alle spalle del Borussia Dortmund, nel gruppo F. Il Real però, imbattuto nel proprio girone, è riuscito a far registrare numeri interessanti con ben 16 reti segnate, 4 gol per la punta di diamante offensiva Benzema (che ha di recente superato Di Stefano per reti in Champions League 50 a 49), 4 assist vincenti per CR7 ed una sola formazione tipo in questa manifestazione. Nelle notti magiche di coppa Zidane, in 4 occasioni su 6, ha deciso di affidarsi agli stessi uomini con, di punta, il trio delle meraviglie Bale, CR7 e Benzema.
Da tenere d’occhio: Ronaldo e Benzema su tutti
Il Napoli avrà un bel da fare su chi scegliere di concentrarsi fra tutti i grandi calciatori presenti nella rosa madrilena. Ciò nonostante, gli uomini che, per talento, lignaggio e pericolosità faranno perdere il sonno al perfezionista Sarri saranno di sicuro Cristiano Ronaldo (376 reti in 365 partite con la camiseta blanca) ma anche il transalpino Benzema con i suoi spunti, le sue imprevedibili giocate ed il suo cinismo sotto porta (170 segnature in 335 apparizioni). Una rosa da 775 milioni di euro totali che non autorizza calcoli o speculazioni tattiche al cospetto di un Napoli giovane ma sicuro underdog della contesa: il big match è servito.
