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Napoli e il ‘problema’ Insigne: tutti lo vorrebbero ma nessuno lo compra

Dopo l’ultima partita di campionato a Bologna, il rapporto tra Lorenzo Insigne e il Napoli ha subito un ulteriore arresto. Con Carlo Ancelotti manca l’intesa, l’idea è quella di riuscire a ottimizzare la cessione arrivando ad un top player ma ad oggi nessuno si è fatto avanti. E tenerlo sarebbe deleterio per tutti.
A cura di Alessio Pediglieri
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Che fine farà Lorenzo Insigne? Nessuno lo sa, al momento. Potrebbe e dovrebbe restare a Napoli e nel Napoli, dove si è costruito ciò che è oggi: uno dei trequartisti più forti e capaci del nostro calcio, grazie alle sue indiscusse doti tecniche e qualità che gli hanno permesso di farsi notare nel calcio che conta. Eppure, oggi, con la maglia azzurra, il futuro sembra incerto, complice un feeling ad intermittenza con Carlo Ancelotti, sicuro capitano anche per le prossime stagioni della nave partenopea.

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Lorenzo Insigne è tra color che sono sospesi: potrebbe lasciare Napoli davanti ad una offerta economicamente vantaggiosa per tutti, potrebbe restare facendo diventare grande il Napoli. In entrambi i casi, il ‘Magnifico' condizionerà il destino del club che – in base alla scelta – costruirà la sua nuova estate di calciomercato. Il punto, oggi è però un altro: al Napoli non è arrivata in modo concreto alcuna offerta; solamente sondaggi, domande. Nessuno si è esposto e il rischio è che col passare del tempo, la situazione si complichi per tutti.

Le richieste di De Laurentiis: 100 milioni

De Laurentiis, si sa, non è abituato a scendere a compromessi in fase di trattativa. Quando sa di avere il coltello dalla parte del manico, il presidente del Napoli lo fa roteare come meglio sa. Per Insigne la storia non cambia: il presidente ha fissato a 100 milioni di euro il prezzo del classe '91, una somma che nessun top club è intenzionato a pagare al momento. I numeri dell'ultima stagione non rispecchiano il valore di mercato imposto: pochi gol, qualche infortunio e tanto nervosismo.

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La stagione difficile del Magnifico

Non è il solito Insigne, questo è chiaro. Con Sarri aveva trovato la quadratura del cerchio, facendo fissa dimora in avanti con Callejon e Mertens. Complice anche un Milik troppo spesso fuori dai giochi per infortunio, Insigne era diventato l'oro di Napoli conquistando anche la fascia da capitano. Poi, Ancelotti. Un rapporto difficile, con il tecnico che ha preteso da Insigne maggior qualità in campo e ha avuto risposte negative: 14 gol in 41 partite tra coppe e campionato, solamente 10 in Serie A, solo 3 nel 2019 e poi tanti infortuni e prestazioni insufficienti. Come l'ultima, a Bologna: finchè è rimasto in campo, Insigne non ha inciso e solamente dopo la sua sostituzione il Napoli ha avuto un vagito di risveglio.

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Patrimonio e progetto: perché venderlo in estate

Tutti segnali che, anche se non ufficialmente, mettono il giocatore sul mercato in attesa di riscontri, concreti. Ancelotti sa di avere un giocatore di qualità ma sa anche che l'alchimia giusta doveva essersi già creata nel tempo e non nascerà a questo punto mai. Creare un Napoli con in rosa Insigne ma senza puntare su di lui sarebbe una sconfitta per tutti e un controsenso. L'idea è quello di capire se possa portare una contropartita importante, il patrimonio c'è (cartellino da 75 milioni) e un contratto in scadenza nell'estate 2022 (e 4.5 milioni di stipendio annuo) su cui si può ancora lavorare con una certa tranquillità.

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