Napoli, De Laurentiis tuona: FIFA e UEFA non rispettano i club
Una guerra aperta sin dall'approdo nel calcio che conta: Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha sempre avuto un occhio polemico nei confronti delle massime federazioni calcistiche internazionali, quali UEFA e FIFA, capitanate rispettivamente da Platini e Blatter.
Al Corriere dello Sport-Stadio, De Laurentiis lascia esternare tutta la sua delusione nei confronti di Blatter e soci, lamentandosi soprattutto del trattamento dei calciatori negli ambiti della nazionale: «Non vorrei che però si pensasse a una crociata. Io devo avere rispetto dei miei investimenti e ciò va le anche per Moratti e per chiunque conceda calciatori alle Nazionali. Bisogna sedersi a un tavolo e riscrivere le regole, perché quei tremila euro di diaria sono un'offesa. E se un club perde un suo calciatore, pagato venti milioni di euro, per un anno intero? Vanno fatte assicurazioni adeguate o concedere la possibilità di riacquistare. Invece qui siamo al fascismo: c'è chi ordina e chi esegue. Arrabbiato per i 90 minuti disputati da Cavani con la maglia dell'Uruguay? Non mi sembrava necessario tenere in campo, in una gara segnata e per sino amichevole, il calciatore. Platini e Blatter continuano a provocare e allora noi dobbiamo contro provocare. Si può decidere di non mandare i calciatori, visto che nessuno sente il dovere di confrontarsi con noi e rispettare le nostre esigenze. Se dovessero tornarmi azzoppati Cavani, Lavezzi e Hamsik o mi do vessi ritrovare in serie B, chi mi tutelerebbe il danno da cento milioni di euro?»
In passato, ci sono già state crociate nei confronti della UEFA: De Laurentiis ha considerato l'Europa League inutile, etichettandola come un torneo che non vale nulla; questa uscita ha sempre avuto, sin dal primo giorno, un certo sapore di bluff, ma sono state dichiarazioni forti; Platini rispose a De Laurentiis, e nulla gli impedirebbe di farlo anche ora.
La guerra continua.
Giuseppe Senese