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Napoli, De Laurentiis provoca: “Serie A in giro per il mondo”

Un campionato che inizi fuori dai confini italiani per rilanciare il prodotto calcio. Questa l’ultima idea del presidente dei partenopei che propone una Serie A stile Giro d’Italia. E conferma la volontà di vedere un Napoli vincente.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' un fiume in piena il presidente De Laurentiis intervenuto i microfoni di Radio KissKiss e che ha parlato a 360 gradi della situazione attuale del Napoli, tra ritiri e notti brave, del calcio italiano e della Lega. Non certo pensieri nuovi visto che l'idea di internazionalizzare il club c'è da tempo così come quella di provare  espandere il ‘prodotto' calcio al di là dei confini geografici e dalle tenaglie dei contratti televisivi vigenti. Eppure, quando esprime le sue idee innovative, il numero uno dei partenopei riesce sempre a sorprendere tutti, lanciando provocazioni al limite del paradossale.

E' stato uno dei primi a difendere e diffondere l'idea di giocare una Supercoppa italiana in giro per il mondo formalizzando la propri natura internazionale che lo alimenta da sempre nei suoi affari extracalcistici. Una mentalità nuova per il nostro pallone, spesso vista con sospetto ma che dovrebbe essere accuratamente valutata nei contenuti. Come quando De Laurentiis lancia l'ultimo sasso provocatorio ad una Federcalcio vecchia e stantia: "Prossimo campionato? Sky permettendo, si può pensare di giocare la prima giornata in diversi parti del mondo per esportare il nostro calcio" Un sasso lanciato nello stagno della Lega in attesa di vedere chi lo voglia raccogliere.

Poi tanti pensieri attorno al momento no dell squadra, tra polemiche, ritiri e una tifoseria stanca e poco grata al presidente che nel corso degli anni ha investito e acquistato campioni: "I tifosi non ricordano il passato, ma vogliono giustamente vincere nel presente. Spesso la piazza partenopea perde di vista la realtà, e si lascia sopraffare dal sogno scudetto, senza consideraregli imprevisti del caso. Lo scorso anno sono stati investiti ben 98 milioni di euro, e sono numeri che non possono essere ripetuti ogni stagione, soprattutto in vista delle spese per il riammodernamento dello stadio previsto per la prossima stagione. Ritiro? Non è assolutamente una punizione per la squadra. I giocatori hanno bisogno di ritrovare la giusta concentrazione, lontano dalle tante distrazioni che offre la città di Napoli. Il gruppo deve compattarsi, perchè si perde da troppo tempo e c'è bisogno di un affiatamento maggiore per affrontare il delicato finale di stagione"

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