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Napoli, De Laurentiis fa selezione all’ingresso: fuori i giornalisti “sgraditi”

Dopo le polemiche dello scorso campionato, tra il club campano e i giornalisti torna la bufera. Colpa della decisione discutibile del presidente partenopeo che, alle conferenze stampa di Sarri, farà entrare solo i giornalisti invitati dallo stesso club.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo un'estate molto difficile e a pochi giorni dall'inizio di un campionato che non mancherà di scatenare polemiche e malumori, tra i giornalisti al seguito del Napoli e la stessa società partenopea c'è già aria di crisi. Non contento di aver reso difficile il compito della categoria nel finale della scorsa stagione, quando il Napoli decise il silenzio stampa generale dopo l'episodio di Higuain a Udine, De Laurentiis ha deciso di dare un taglio netto a parte di quei giornalisti che seguono quotidianamente il lavoro di Maurizio Sarri. Come segnalato da una recente nota ufficiale comparsa sul sito azzurro, le conferenze del tecnico non saranno più aperte a tutti: "Da questa stagione – si legge nel comunicato pubblicato – agli incontri con i media di Maurizio Sarri, allenatore della nostra prima squadra, potranno partecipare i giornalisti delle testate direttamente invitate dalla società sportiva Calcio Napoli".

La dura risposta dei giornalisti

Una decisione incomprensibile che, ovviamente, non è andata giù all'Ordine dei Giornalisti della Campania, al Sindacato unitario della stessa regione e all'Unione stampa sportiva della Campania che, all'unisono, hanno ricordato a De Laurentiis che "la partecipazione alle conferenze stampa, dell'allenatore o della società, va sempre garantita a tutto il mondo dell'informazione, carta stampata, tv, radio e siti web. Ciò in ossequio al fondamentale principio democratico del pluralismo informativo e contro ogni forma di discriminazione".

L'obiettivo del club partenopeo pare evidente, così come ha sottolineato la stessa nota di protesta: "È facile ipotizzare che gli inviti saranno riservati ai soli giornalisti "graditi" mentre quelli ritenuti "antipatici" saranno costretti a non poter assistere ad una iniziativa che, pur svolgendosi in un luogo privato, ha tutte le connotazioni di un evento di pubblico interesse: circostanza che, evidentemente, il Calcio Napoli finge di non capire. Di fronte ad un attentato così grave alla libertà di stampa, l'Ussi chiede un tempestivo e severo intervento della Lega Calcio ed al tempo stesso auspica sin da ora che i colleghi che avranno il privilegio di essere invitati, disertino le conferenze stampa in segno di solidarietà con i giornalisti meno graditi al Calcio Napoli ai quali sarà preclusa la possibilità di esercitare il proprio lavoro".

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